Domani, giovedì, torna A Casa Vostra, il reportage di quattro pagine che Il Fatto Quotidiano dedica alle città italiane. Questa settimana Pietrangelo Buttafuoco, Antonello Caporale e Ferruccio Sansa raccontano Vicenza. Dove domenica si vota. Un test importantissimo, nell’unica città bianca in una regione che si è tinta di verde e nero. Vicenza che negli ultimi due cicli amministrativi è stata guidata dal centrosinistra di Achille Variati (nella foto). Un voto incerto che ritrae una città che ha cambiato volto. Dal Dopoguerra del Veneto povero è diventata una delle province più ricche d’Italia. Vicenza dove la Chiesa la faceva da padrona, come raccontò Guido Piovene nel suo splendido “Viaggio in Italia”. Ma oggi qui ci sono più bar che chiese. Cambia il potere e cambia la mentalità.

Gli imprenditori veneti – come il centenario Nicola Amenudini, immigrato dalla Puglia – continuano a conquistare il mondo. La testa e il cuore restano nel vicentino, ma gli affari non hanno confini. Certo, c’è stata la crisi. Ma qui c’è stato soprattutto il disastro della Banca Popolare di Vicenza: “La peggiore tragedia dopo i bombardamenti della guerra”, dice il sindaco Variati. Tutti ci hanno perso. Migliaia di vicentini hanno perduto i risparmi di una vita.

Vicenza delle industrie. Dell’oro. Delle concerie. E delle basi americane: tredicimila soldati. Una città nella città. Una convivenza non sempre facile. Incidenti stradali, risse, ma anche droga, rapine e stupri. I militari si sono resi protagonisti di molti fatti di cronaca. Ma il punto è soprattutto un altro: molti la fanno franca. Come avvenne per il Cermis. Il Governo americano chiede all’Italia di rinunciare alla propria giurisdizione. E il nostro Paese spesso accetta. Così centinaia di marines l’hanno fatta franca dopo aver commesso reati comuni.

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