Lucky Awelima e Desmond Lucky, i due nigeriani accusati insieme ad Innocent Oseghale di aver ucciso e poi smembrato il corpo di Pamela Mastropietro, non erano presenti nell’appartamento del connazionale dove si consumò il massacro della 18enne romana lo scorso 30 gennaio a Macerata. Questi i risultati delle perizie dei Ris e di quelle telefoniche, che hanno portato il gip di Macerata Giovanni Maria Manzoni a revocare la custodia in carcere per le accuse di omicidio, vilipendio, distruzione e occultamento di cadavere a carico dei due.

Il Procuratore ha precisato che al momento, comunque, “non c’è l’archiviazione delle accuse” nei confronti di Awelima e Lucky che per ora restano nell’inchiesta per il massacro di Pamela e rimangono in carcere ad Ancona solo per l’accusa di spaccio di eroina. Per l’uccisione e lo smembramento della ragazza resta in carcere ad Ascoli Piceno solo Oseghale per il quale, dopo il gip di Macerata, anche il Tribunale del Riesame di Ancona ha escluso l’ulteriore accusa di violenza sessuale nei confronti della 18enne, respingendo la richiesta della Procura di applicare la custodia cautelare anche per quel reato.

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Pamela Mastropietro, il Riesame esclude la violenza sessuale per Oseghale: “Non la stuprò”

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