Una lite in casa tra madre e figlio degenera e finisce in tragedia a Genova: il giovane, di 21 anni, che dava in escandescenze perché la sera prima era stato lasciato dalla sua compagna, madre di sua figlia di due mesi, è stato ucciso dalla polizia intervenuta su richiesta della donna. Un agente è stato aggredito dal giovane, Jefferson Garcia Tomala, con un coltello e ferito in modo grave ma non è in pericolo di vita. Nella colluttazione il poliziotto è stato anche colpito in modo accidentale da un colpo di pistola sparato da un collega. Il dramma è avvenuto nel tardo pomeriggio nel quartiere popolare di Borzoli.

Secondo quanto ricostruito dalla polizia, nel tardo pomeriggio la madre di origine ecuadoriana ha chiamato il 118 per chiedere aiuto perché il figlio stava dando in escandescenze al culmine di una lite. La situazione è però peggiorata, la madre si è impaurita, si è barricata in una stanza con la figlia ed ha deciso di chiedere anche l’aiuto della polizia. Una pattuglia è andata in soccorso della donna e quando è arrivata a casa ha iniziato una trattativa con il giovane. A un certo punto del colloquio con gli agenti, secondo quanto riferito dalla questura, il ventunenne all’apparenza sembrava essersi calmato. Si è seduto su un letto ma quando un poliziotto gli si è avvicinato con uno movimento fulmineo ha afferrato un coltello da sotto le lenzuola ed ha aggredito l’agente. Nella confusione della lotta il giovane è stato colpito con un colpo di pistola ed è morto. L’agente è stato portato subito in ospedale in codice rosso e sottoposto a un intervento chirurgico per chiudere le ferite ed estrarre il proiettile.

La sorella del giovane morto ha riferito che una lite si era verificata la sera prima e la notizia è stata confermata dai carabinieri che ieri sono intervenuti nella stessa abitazione al culmine di una lite scoppiata sempre tra la madre e il figlio. La compagna del giovane si era impaurita e aveva lasciato la casa dove viveva con la bambina avuta solo due mesi fa con Garcia Tomala. Questo episodio aveva fatto andare su tutte le furie il giovane e la mamma aveva chiamato i carabinieri per evitare che la situazione degenerasse. Oggi, la sorella ha riferito che secondo lei la situazione non era così grave da fare intervenire la polizia. “Non capisco perché sono intervenuti con lo spray urticante contro un ragazzo” ha detto. La reazione violenta del giovane ha messo in pericolo la vita degli agenti e sulla vicenda è intervenuto il Sap secondo il quale è necessario avere dei protocolli idonei per gli interventi di tso coordinanche da personale medico. “Oggi sarebbe bastata una pistola taser per evitare la tragedia”.

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