“Se vogliamo che la libera circolazione non sia distrutta dal ritorno dei controlli alle frontiere, come già succede da alcune parti, allora deve esserci una difesa comune dei confini. E quindi abbiamo bisogno una vera e propria polizia europea di frontiera, che possa in caso di necessità agire anche quando ciò non piace agli Stati confinanti. Per ottenere questo ci metterò tutte le mie forze, perché altrimenti l’Europa è veramente in pericolo”. E’ quello che ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel in un’intervista data domenica alla televisione pubblica Ard, parlando della gestione dei migranti nella Ue nel giorno in cui il ministro dell’Interno italiano Matteo Salvini ha annunciato la chiusura dei porti alle navi di soccorso delle ong.
La Merkel ha invocato anche la necessità di “standard di asilo comuni”. Già all’inizio di giugno, in un’intervista alla Faz, la cancelliera si era detta convinta che “la sicurezza delle frontiere, la politica di asilo comune e la lotta alle ragioni dell’esodo dei migranti sono la vera questione esistenziale per l’Europa”, oltre a sottolineare che “parte dell’insicurezza in Italia ha la sua origine proprio dal fatto che gli italiani, dopo il crollo della Libia, si sono sentiti lasciati soli, nel compito di accogliere così tanti migranti”. “Abbiamo bisogno di un sistema comune dell’asilo e misure comparabili nella decisione su chi rimane e chi no”, aveva aggiunto Merkel, secondo la quale Frontex diventerà “nel medio periodo una vera polizia di frontiera con competenze europee” e nel lungo periodo dovrà esserci “un ente europeo per l’asilo”.
La cancelliera deve però fare i conti con problemi interni alla coalizione di governo. Secondo la Bild, infatti, la presentazione del nuovo piano sull’immigrazione del ministro dell’Interno tedesco Horst Seehofer non si terrà domani come previsto ma è rinviata a causa di “un grave conflitto” con la Merkel sul tema dei respingimenti dei profughi ai confini. Secondo il sito del quotidiano, Seehofer insiste sul fatto che i futuri richiedenti asilo che siano già registrati in altri Paesi dell’Unione europea o siano stati già espulsi dalla Germania debbano essere respinti alle frontiere tedesche e Merkel si oppone. Per l’esponente bavarese della Csu, il respingimento ai confini del Paese è un punto chiave della sua strategia. Nell’intervista a Ard la Merkel, alla domanda se sia d’accordo sull’idea del respingimento di chi è registrato in un altro Stato Ue, si è limitata a dire: “Stiamo ancora discutendo. Quello che posso dire da parte mia è che dobbiamo adoperare il diritto europeo e il diritto europeo ha sempre priorità sul diritto tedesco. E quello che io voglio, ne ho parlato anche con il cancelliere austriaco Kurz che prenderà la presidenza europea, un nuovo sistema di asilo europeo. Io vedo una soluzione vera solo se è una soluzione europea”.