Domenica si è svolta nella città abruzzese la competizione sportiva, ma gli atleti non sono stati avvertiti di un presunto sversamento nel fiume. La denuncia è arrivata dal presidente dell’associazione civica “Pescara mi piace” Armando Foschi
Domenica. Pescara è in festa per accogliere i 1500 atleti che parteciperanno a “Ironman”, una delle più importanti manifestazioni sportive contemporanee. Come da protocollo del triathlon, i partecipanti dovranno correre, pedalare e nuotare senza sosta. Solo che stavolta gli aspiranti uomini d’acciaio forse hanno attraversato un mare cosparso di detriti fecali. Colpa del nubifragio di venerdì pomeriggio che ha provocato un presunto sversamento nel fiume, e quindi nel mare, di milioni di metri cubi di liquami non depurati. Colpa del difettoso impianto di depurazione cittadino. E gli atleti non sarebbero stati informati della carica batterica delle acque in cui si sarebbero poi tuffati, tra gli applausi del pubblico pescarese.
La denuncia dettagliata è dell’ex assessore comunale e presidente dell’associazione civica “Pescara mi piace” Armando Foschi, che ha fatto anche un esposto ai carabinieri. “Ho assistito e personalmente filmato parte di questo scarico alla pompa B0 della Madonnina, affianco al porto, dove peraltro abbiamo incrociato anche un operatore dell’Aca (l’azienda acquedottistica locale, ndr) che però, anziché preoccuparsi di chiedere la presenza del sindaco o delle autorità sanitarie, pur assistendo con i propri occhi allo sversamento, ci ha accusati di ‘accanimento’. L’odore era nauseabondo – continua Foschi – ma lui ha smentito che l’apertura dei bypass fosse determinata dalle carenze del depuratore come ha sempre sostenuto la giunta Alessandrini. Ha affermato che serve per ‘non allagare Pescara, perché sono le 5 pompe di sollevamento che non ce la fanno’. Altri cittadini ci hanno contattato per dirci che lo stesso fenomeno si stava verificando a ridosso degli altri impianti di sollevamento”, ha aggiunto l’ex assessore comunale. “Chiediamo che prima di permettere a un solo atleta di mettere piede in quell’acqua, l’Arta e le autorità sanitarie della città eseguano i campionamenti per accertare la salubrità del mare, oppure il sindaco Alessandrini si assumerà una grave responsabilità” conclude Foschi. Ma il suo j’accuse è rimasto inascoltato e la kermesse si è svolta regolarmente, in pompa magna.
“Nessuna ombra” rispondono stizziti gli assessori comunali allo Sport e all’Ambiente Giuliano Diodati e Simona Di Carlo. “Non è diramando allarmi infondati che si aiuta a crescere la città che si dice di amare. Ne va anche del nostro turismo. Foschi dice il falso, come confermano Aca e Arta da noi interpellate”, sostengono gli assessori. “Dispiace che la notizia abbia procurato preoccupazione proprio alla vigilia, che doveva invece scorrere tranquilla per le prove che attendevano gli aspiranti Ironman provenienti da tutto il mondo. E poi il percorso della competizione in acqua si è svolto al largo e perpendicolare alla Nave di Cascella, in un’area che non è interessata da nessun tipo di criticità”, concludono. Sperando che un po’ di escrementi galleggianti non siano arrivati pure lì, vista la vicinanza con l’epicentro dei presunti sversamenti.