Cinque giorni fa il gip - su richiesta della Procura - aveva revocato l'ordinanza di custodia cautelare per gli altri due cittadini nigeriani coinvolti nell'inchiesta
La Procura di Macerata ha chiuso le indagini nei confronti di Innocent Oseghale, il nigeriano 29 anni, in carcere a Marino del Tronto (Ascoli Piceno), per l’omicidio della 18enne romana Pamela Mastropietro commesso il 30 gennaio scorso in un appartamento a Macerata. Omicidio volontario aggravato in quanto commesso nell’ambito una violenza sessuale, vilipendio, distruzione, occultamento di cadavere e violenza sessuale ai danni di una persona in condizioni di inferiorità psichica o fisica i reati contestati.
Cinque giorni fa il gip – su richiesta della Procura – aveva revocato l’ordinanza di custodia cautelare per gli altri due cittadini nigeriani coinvolti nell’inchiesta. Nessun coinvolgimento nell’uccisione e nello smembramento per Lucky Awelima e Desmond Lucky accusati invece di spaccio di eroina, la sola accusa per cui restano in carcere ad Ancona. Uno scenario impensabile fino a qualche tempo fa nell’indagine sull’omicidio della ragazza, che si era allontanata il 29 gennaio dalla comunità terapeutica Pars di Corridonia dov’era ospite. Un quadro mutato dopo i risultati delle perizie del Ris sui reperti prelevati nell’appartamento di via Spalato 124 e sulle telefonate tra gli indagati: l’assenza di elementi per collocare sulla scena del delitto Awelima e Lucky, ha portato a escludere un loro concorso con Oseghale.