Tutto chiuso: centro storico, scuole, cimitero, uffici comunali e postali, oltre al divieto di vendita di alcolici e di bevande in bottiglia di vetro e lattine dalle 8 alle 24. Sono questi i punti dell’ordinanza “contingibile e urgente” firmata dal leghista Luigi Carozzi, sindaco di Pontida, per il 16 giugno. Perché anche quest’anno, come nel 2017, nel comune della Bergamasca sede del tradizionale raduno del Carroccio si svolgerà il corteo antirazzista.
Una festa dell’orgoglio terrone, che era stata organizzata come reazione alla visita napoletana di Matteo Salvini, oggi ministro dell’Interno. E come l’anno scorso il sindaco, in vista del ‘Festival dell’orgoglio migrante antirazzista’ (questo ora il nome della manifestazione in programma per sabato), ha deciso di chiudere la città. Il motivo dell’ordinanza, si legge nella delibera, è “lo svolgimento di una pubblica manifestazione con la presenza d’un’elevata e imprecisata moltitudine di partecipanti, senza che siano state rilasciate le autorizzazioni previste dalle leggi e dai regolamenti comunali” che “favorisce l’insorgere potenziale di fenomeni di insicurezza urbana e o di turbativa della quiete pubblica”.