Assolti dal tribunale di Roma, “perché il fatto non sussiste”, l’ex presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, l’ex vicepresidente della Giunta, Alfredo Castiglione e l’ex assessore all’Istruzione, Paolo Gatti, nell’ambito del processo sulla cosiddetta Rimborsopolì abruzzese. I tre ex esponenti della giunta regionale abruzzese, giudicati con rito abbreviato, erano accusati, a vario titolo, di peculato e truffa aggravata, per fatti risalenti ad un periodo compreso tra il 2009 e il 2011, riguardanti l’utilizzo improprio delle carte di credito regionali.
L’inchiesta risale al 2014. La procura della Repubblica di Pescara aveva emesso 25 informazioni di garanzia, con invito a comparire per truffa aggravata nei confronti della Regione Abruzzo, peculato e falso ideologico riguardo a rimborsi per una serie di missioni istituzionali. Gli inquirenti contestavano biglietti aerei in business class pagati ai parenti, hotel di lusso senza motivazioni o più camere pagate mentre si era soli in missioni, pranzi luculliani, persino una bottiglia di barolo da 95 euro. Nel gennaio del 2015 la procura aveva chiesto 15 archiviazioni. Nell’ottobre del il gup Gianluca Sarandrea, su richiesta del Pm Gennaro Varone, aveva dichiarato l’incompetenza territoriale del tribunale di Pescara a carico di alcuni imputati e trasmesso la competenza al tribunale di Roma. Assolto nel febbraio del 2016 con formula piena dal Tribunale di Livorno anche l’ex assessore regionale della Giunta Chiodi, Gianfranco Giuliante. Anche in questo caso il fascicolo era stato trasferito per incompetenza territoriale.
“Si chiude un’esperienza devastante, soprattutto a livello umano, per me e per chi mi è stato vicino – dice all’Ansa Chiodi -. Si tratta di una vicenda che fin dall’inizio ho ritenuto infondata, ma che mi ha portato all’attenzione dei media nazionali mi piacerebbe che fosse dato almeno un decimo del risalto che è stato dato ad avvisi di garanzia ‘farlocchi’ e che chi mi ha condannato sulla base di quegli avvisi di garanzia oggi mi chiedesse scusa, ma so bene che entrambe le cose, molto difficilmente, avverranno”.