“Aquarius? La mossa di Salvini non è affatto una strategia del ricatto, ma un delirio di impotenza nei confronti di una manifestazione di flussi migratori che durano da più di 20 anni, che non sono governati e che non sono effettivamente governabili”. Sono le parole dello scrittore Erri De Luca, ospite di Omnibus, su La7. “Quella di Salvini è una dichiarazione di impotenza” – spiega – “con una posizione intenibile, che è la chiusura dei porti. E’ semplicemente uno scatto di nervi e di presunzione, ma non c’è nessuna strategia. E’ una mossa che non è pericolosa, non ha nessuna possibilità di incidere e dovrà essere ritirata. L’idea che arrivi il deus ex machina a risolvere la questione non è sostenibile. Purtroppo la questione non è alla portata né dei governi precedenti, né di questo governo”. Erri De Luca minimizza il “fenomeno” Salvini: “In lui c’è un po’ di guapperia che danneggia naturalmente l’Italia e che ha intercettato un certo clima. Lui poi si permette di fare anche il ministro degli Esteri, polemizzando con altri Stati, come se stesse facendo tutto lui. E’ un disturbo di comportamento politico di questo governo. Che poi prenda qualche applauso e consenso provvisorio è relativo, perché durano poco. Non si fonda una politica sui consensi del giorno dopo”. E aggiunge: “La paura dello straniero in Italia? E’ una paura volontaria, contro ogni evidenza. Non è che l’italiano percepisce. L’italiano deliberatamente vuole fraintendere, deliberatamente si costruisce delle paure scadute. E’ un disturbo del comportamento civile e personale. E questo dipende soprattutto dal fatto che siamo un Paese di vecchi. Siamo il Paese più vecchio del mondo dopo il Giappone” – chiosa – “E’ un Paese di vecchi, un Paese tremebondo, un Paese che si spaventa pure della propria ombra. A Napoli si dice che Pulcinella si spaventa delle maruzze, cioè delle lumache, perché queste tirano fuori le corna all’improvviso. Noi siamo un Paese di Pulcinella che si spaventano delle lumache”
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