Questa mattina tre giornalisti genovesi, Ferruccio Sansa de Il Fatto Quotidiano, Marco Preve de La Repubblica e Matteo Indice de La Stampa, inviati a Bolzano per seguire l’indagine della Procura di Genova sui flussi finanziari della Lega, sono stati identificati dalla Guardia di Finanza, convocati e trattenuti in caserma per tre ore per rispondere, su richiesta della procura genovese, di alcuni articoli sull’inchiesta pubblicati oggi.
In quello del Fatto – Soldi dal Lussemburgo: i pm cercano a Bolzano i milioni del Carroccio rientrati in Italia , a firma di Sansa e Valeria Pacelli – si ricostruisce come la Banca d’Italia abbia ricevuto a marzo da una fiduciaria lussemburghese un report che segnalava un movimento di denaro (3 milioni di euro) giudicato sospetto dal Granducato all’Italia, per la precisione alla Sparkasse di Bolzano. I funzionari di via Nazionale dopo averlo esaminato lo hanno trasmesso agli inquirenti genovesi che stanno ora cercando di capire se il denaro sia stato movimentato da persone riferibili al Carroccio e se si tratti di una fetta dei 48 milioni di rimborsi elettorali spariti nel nulla.
Fnsi, Associazione Ligure Giornalisti, Ordine Ligure dei Giornalisti e Gruppo Cronisti Liguri hanno condannato , in una nota, “il comportamento intimidatorio messo in atto da magistratura e polizia giudiziaria nei confronti dei colleghi impegnati a illuminare una delle vicende più oscure di questi ultimi anni, riportando aggiornamenti importanti e di sicuro interesse pubblico su un’indagine finanziaria che riguarda riciclaggio conseguente a truffa ai danni dello Stato nel percepimento di 48 milioni di fondi pubblici”. “Sorprende la scelta muscolare di magistratura e polizia giudiziaria, il loro tentativo di imbavagliare l’informazione e imbrigliare la libertà di stampa”, conclude la nota.
Anche il Sindacato giornalisti e l’Unione cronisti del Trentino Alto Adige hanno diffuso una nota per esprimere “solidarietà ai tre colleghi del Fatto Quotidiano, La Repubblica e La Stampa, inviati a Bolzano per seguire l’indagine della Procura di Genova sui flussi finanziari della Lega, identificati dalla Guardia di finanza, convocati e trattenuti in caserma per tre ore per rispondere, su richiesta della procura genovese, di alcuni articoli” e “condannano il comportamento intimidatorio messo in atto da magistratura e polizia giudiziaria”.