Archiviate le nomine dei 6 viceministri e dei 39 sottosegretari del governo Conte, Movimento 5 stelle e Lega passano alla partita successiva: quella dei posti lasciati da chi è stato promosso nei vari dicasteri, ma anche dei due ambitissimi incarichi che per legge spettano all’opposizione, cioè la presidenza del Copasir e della commissione di vigilanza Rai. Il primo nome ad andare a segno è quello dell’attuale capogruppo di Fratelli d’Italia a Montecitorio Fabio Rampelli, eletto vice-presidente della Camera al posto del neo ministro della Famiglia Lorenzo Fontana. Una nomina non casuale, questa, perché suggella con forza l’asse tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Il nuovo questore – al posto di Riccardo Fraccaro – è invece Federico D’Incà, anche lui M5s.

Dopo l’astensione di Fdi al Senato al voto di fiducia del nuovo esecutivo, infatti, per il partito di Meloni si sono aperti i giochi per importanti incarichi negli apparati di Montecitorio e Palazzo Madama. Il prossimo obiettivo è la guida del Copasir, cui può legittimamente concorrere dopo il via libera dell’ufficio di Presidenza del Senato, nonostante le proteste del Pd. Il partito guidato dal segretario reggente Maurizio Martina, infatti, parla già di “un fatto gravissimo, uno strappo inaudito” qualora questo scenario dovesse concretizzarsi. Secondo indiscrezioni il nome che circola è quello dell’attuale questore alla Camera Edmondo Cirielli, in quota Fratelli d’Italia appunto, che potrebbe così liberare il suo posto di questore a un leghista.

L’avvicinamento di Giorgia Meloni al governo M5s-Lega è malvisto anche da Berlusconi, già scottato dall’assegnazione della delega alle telecomunicazioni a Di Maio e non a un uomo del Carroccio. Un passaggio, questo, che ha messo ancora di più in dubbio la tenuta della coalizione di centrodestra. In Forza Italia si punta ora all’altra poltrona di prestigio destinata alle minoranze (in un ottica di pesi e contrappesi fra le forze politiche), cioè la presidenza della commissione di vigilanza Rai. Da quanto si apprende, l’ex Cavaliere vuole il forzista Paolo Romani per l’organismo di controllo della tv di Stato, ma in pole ci sono anche Gasparri e Brunetta. Oltre al Partito democratico, che non esclude di correre per la vigilanza se la presidenza del Copasir dovesse andare a Fdi.

Sullo sfondo rimane la girandola di nomi per la composizione delle commissioni permanenti, l’ultimo tassello affinché il Parlamento possa cominciare davvero a lavorare. Per la guida della commissione Bilancio al Senato fonti parlamentari parlano del pentastellato Daniele Pesco, mentre il corrispondente alla Camera potrebbe essere Claudio Borghi della Lega. Carla Ruocco del Movimento 5 stelle sarebbe invece destinata alla commissione Finanze della Camera, mentre il leghista Alberto Bagnai a quella di Palazzo Madama.

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