Secondo i pm di piazzale Clodio, il titolare della Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Capitale era stato agganciato dall'avvocato Claudio Santini di concerto con uno dei dirigente di Eurnova, Luca Caporilli, e con l’architetto Paolo Desideri (non indagato), socio e procuratore dello studio per il quale lavora Beatrice, figlia del soprintendente
“Mica è contro de noi! Basta che lui rimane là, perché se se ne va…”. Francesco Prosperetti è il 17° indagato (su 27 totali) dalla Procura di Roma nell’ambito dell’inchiesta “Rinascimento”, sul giro di tangenti e “utilità varie” promesse dal costruttore Luca Parnasi nell’ambito della progetto per il nuovo stadio dell’As Roma. L’intervento del titolare della Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma, ufficio del Ministero Beni Culturali, era stato determinante per l’archiviazione della richiesta di vincolo sulle tribune dell’ippodromo di Tor di Valle, realizzate alla fine degli anni ’50 dall’architetto Julio Lafuente e richiesto dalla predecessora di Prosperetti, Margherita Eichberg. Dalle carte firmate dal gip Maria Paola Tomaselli, emerge come la figura del Soprintendente si sia rivelata determinante affinché si potesse proseguire con la conferenza dei servizi convocata presso la Regione Lazio, bloccata proprio dalla vicenda del vincolo.
L’AGGANCIO TRAMITE IL DATORE DI LAVORO DELLA FIGLIA – Per “agganciare” Prosperetti, Parnasi si rivolge all’avvocato Claudio Santini, ex capo di gabinetto al Mibact durante il sottosegretariato del forzista Francesco Giro (fino al 2011). Santini lavora di concerto con uno dei dirigente di Eurnova, Luca Caporilli, e con l’architetto Paolo Desideri (non risulta indagato), socio e procuratore della Abdr Architetti Associati. Proprio la Abdr è lo studio per il quale lavora Beatrice Morani, alias Beatrice Prosperetti, figlia del soprintendente (sul sito viene presentata col cognome della madre).
In seguito alla riorganizzazione voluta da Dario Franceschini, Prosperetti diviene Soprintendente il 10 aprile 2017. Il primo incontro con Santini avviene circa un mese dopo, l’8 maggio, quando l’avvocato si reca presso gli uffici della Soprintendenza e chiede lumi sul ricorso presentato a firma, fra gli altri, dell’architetto Remo Calzona – non indagato, colui che ha progettato il Ponte di Traiano – Subito dopo l’incontro, Caporilli contatta Desideri, “amico” di Prosperetti e, appunto, datore di lavoro della figlia del Soprintendente. Nei giorni successivi Caporilli, Santini e Desideri organizzano un incontro per l’8 giugno nell’ufficio di Prosperetti a cui parteciperà anche Parnasi. Nel frattempo, però, i tre lavorano ai fianchi il Soprintendente: “Io ho fatto un passaggio – dice Desideri – un’esplorazione abbastanza importante, ravvicinata, mi sembra con esiti promettenti”; quindi iniziano a realizzare un progetto alternativo per la ricollocazione delle tribune. Fra il 25 e il 29 maggio, Desideri e Prosperetti si scambiano ben 19 telefonate e oltre 20 sms dalle rispettive utenze telefoniche lavorative.
L’INCONTRO CON PARNASI – L’incontro dell’8 giugno sembra avere esito positivo. Già il giorno successivo il gruppo lavora all’integrazione della nota tecnica per la conferenza di servizi. “Mi sembra che abbia avuto un’idea molto bella che è quella del Soprintendente di far ricostruire a una campata, forse due, nel parco fluviale di fronte ai campi da calcio di Trigoria”. Il guizzo di Prosperetti salva di fatto il proponente: “Questa dovrebbe essere la proposta – dice Simone Contasta, altro uomo di Parnasi – che protocolliamo noi a seguito di incontri e lui la fa sua come proposta da presentare a questa commissione, che poi si deve esprimere quindi lui sembrerebbe positivamente intenzionato a risolvere il vincolo così, portandosi questo scalpo”. Prosperetti è molto collaborativo. Il 12 luglio contatta Desideri e lo avvisa di un parere che potrebbe essere positivo alla causa di Eurnova. Il 14 luglio si registra l’esito positivo della conferenza dei servizi, il 15 luglio decade il vincolo.
L’OK DI BALDISSONI AL CONTRATTO DI DESIDERI – Il 29 giugno Mauro Baldissoni, direttore generale dell’As Roma, chiede lumi a Simone Contasta, che lo rassicura sui passaggi relativi al progetto effettuati con Prosperetti e l’architetto Desideri, anche perché quest’ultimo “va contrattualizzato”. Ricevuto il via libera da Baldissoni, Caporilli comunica a Contasta che dovranno consegnare i progetti di Desideri relativi “alla mediazione che è stata fatta, alla proposta”, che devono predisporre il contratto per Desideri, altrimenti questi non consegnerà il progetto. Contasta spiega che in mattinata ha inviato una e-mail a Merlo (dello studio Abdr di cui è socio Desideri), comunicandogli che sia gli “americani” sia Eurnova hanno accettato i termini dell’accordo, per cui a breve riceverà il contratto.
“LUI MICA E’ CONTRO DI NOI” – Intanto, la figlia dell’architetto Lafuente torna all’attacco sulla vicenda del vincolo e dei diritti d’autore sulla tribuna e Italia Nostra ricorre alla rimozione del vincolo. Siamo al 20 luglio e Prosperetti è costretto a riavviare la procedura. Ma gli uomini di Parnasi non sembrano preoccupati, confidando nella lealtà del Soprintendente. In una intercettazione fra Santini e Maurizio Galletti – altro professionista del Gruppo Parnasi – secondo i pm si comprenderebbe quello che, a parere degli interlocutori, è il piano messo in atto da Prosperetti per aiutare il costruttore. Egli avrebbe valorizzato l’istanza della figlia di Lafuente come mossa strategica per depotenziare il ricorso gerarchico presentato da Italia Nostra. Galletti afferma: “Secondo voi è un’architettura contemporanea che può avere interesse? Allora la competenza è della Dg Architettura Contemporanea, non delle Dg Arti. Hai Capito?”, continuando poi, che in questo modo “…ha esautorato la Bon”. Santini, nel tentativo di fornire una chiave di lettura alla manovra di Prosperetti, afferma “…i contorni del vincolo li deve mettere lui… “. Galletti rimarca dicendo “ … questa può essere una mossa strategica per depotenziare il ricorso gerarchico di quelli presso la Bon”, con riferimento, quindi, al ricorso prodotto da Italia Nostra. Santini interviene dicendo “…lui mica è contro di noi eh?”.
IL MINISTERO MANDA GLI ISPETTORI – Il Ministero dei beni culturali e del turismo ha disposto un’ispezione. Lo ha reso noto il ministero guidato da Alberto Ambrosoli, precisando che l’avvio del procedimento ispettivo è stato chiesto oggi dal capo di gabinetto Tiziana Coccoluto al segretariato generale del dicastero. “In considerazione di quanto emerso di recente dai provvedimenti giudiziari cautelari che hanno investito l’iter procedurale relativo al procedimento autorizzativo per la realizzazione del progetto denominato “Nuovo stadio della Roma” – scrive il capo di gabinetto del Mibact al segretario generale del dicastero- si chiede a codesto Segretariato di valutare l’opportunità di avviare una procedura ispettiva volta a verificare la linearità dell’azione di competenza degli organi periferici deputati alla tutela degli specifici interessi pubblici governati da questa amministrazione”. Il riferimento è all’archiviazione del vincolo sulle tribune di Lafuente dell’ippodromo di Tor di Valle.