Per il crac di Forza Quattro, una srl che aveva il compito di commercializzare gli immobili previsti da un progetto di sviluppo residenziale chiamato Santa Monica e ideato per rilanciare l’area di Cascina Boffalora, nei pressi di Segrate, comune alle porte di Milano, Marco Dell’Utri, il primogenito di Marcello Dell’Utri, è finito imputato a Milano con altre tre persone con l’accusa di bancarotta: tutti e quattro avrebbero distratto e dissipato dalle casse della società, dichiarata fallita nel febbraio 2012, quasi mezzo milione di euro. Dell’Utri jr, il primogenito dell’ex senatore di Fi in carcere per concorso esterno in associazione mafiosa, è alla sbarra come presidente di ‘Forza Quattro’ dal maggio 2007 al maggio dell’anno successivo. Con lui sono a giudizio Angelo Gatti, presidente ma nell’anno successivo e Simone Ferrari e Luca Aureliano Borrelli, ex componenti del Cda. Nei giorni scorsi a Milano ha preso il via il dibattimento rinviato, però, tra sette mesi.
Come ha spiegato l’avvocato Francesco Centonze, legale di Marco Dell’Utri e del padre “chiariremo la vicenda in aula, anche con l’aiuto dei nostri consulenti tecnici, e dimostreremo che non c’è stata alcuna distrazione da parte del mio assistito“. Al centro dell’indagine del pm Giordano Baggio ci sono sei episodi che avrebbero determinato il dissesto della società incaricata di gestire la vendita degli edifici che dovevano essere consegnati nel 2010, come stabilito dal piano per edificare la Santa Monica milanese. Si trattava di una operazione che prevedeva la costruzione ex novo di un quartiere abitato da oltre 3 mila persone – per altro gestita da Vegagest, l’immobiliare nel 2013 al centro del processo per la truffa a Carife a carico di Aldo e Giorgio Magnoni di Sopaf – che è naufragato lasciando il posto a un nuovo progetto chiamato ‘Milano 4 You’.
Come si legge nel capo di imputazione i quattro avrebbero distratto e dissipato beni e denaro per poco meno di mezzo milione come 103.447,88 euro “corrisposti senza causa e utilità corrispettiva allo studio Borrelli srl per provvigioni su vendite già promosse da terzi ai quali erano già state liquidate le relative” parcelle. Oppure 67.200 euro corrisposti alla “Finanziaria Cinema srl” di Marco Dell’Utri “per attività di consulenza e marketing che non risulta essere stata effettivamente svolta” e 46.667 versati a una società “per attività di consulenza strategica nel settore pubblicitario” che, è stato accertato, non sarebbe mai stata svolta. E ancora oltre 102mila euro corrisposti “senza causa” a un professionista nel campo immobiliare e, tra gli altri, quasi 115 mila euro finiti nelle casse di una ditta sempre “senza causa”.