Non ce l’ha fatta la bimba di 13 mesi di Lucera (Foggia), affetta da Sindrome emolitico uremica (Seu) e ricoverata da tre giorni nel reparto di Rianimazione dell’ospedale pediatrico ‘Giovanni XXIII’ di Bari, dove era arrivata con un trasferimento d’urgenza tramite elisoccorso in condizioni critiche, che si sono poi aggravate con la comparsa della febbre alta. La piccola, sottoposta a dialisi ed ecmo, è morta nel tardo pomeriggio di ieri, 15 giugno. Si tratta del terzo bambino morto nel giro di un anno in Puglia.

ATTIVATA L’UNITÀ DI CRISI – Subito dopo il ricovero l’Asl di Foggia ha attivato l’unità di crisi composta da specialisti dei servizi veterinari, di igiene degli alimenti e della nutrizione e igiene pubblica aziendali per controllare tutti gli spostamenti fatti negli ultimi dieci giorni dalla famiglia della bambina, l’elenco degli alimenti assunti e degli esercizi commerciali nei quali sono stati acquistati. Sui cibi vengono effettuati campionamenti che saranno analizzati dall’Istituto zooprofilattico sperimentale di Foggia. Gli esiti si conosceranno all’inizio della prossima settimana. Sono in corso verifiche in negozi, allevamenti e caseifici della zona di residenza della bambina, ma anche nell’acqua del mare nei luoghi dove la famiglia ha trascorso alcune ore nei giorni scorsi.

IL TERZO CASO IN UN ANNO – La Sindrome emolitico uremica è una malattia acuta rara ed è la causa più importante di insufficienza renale acuta nell’età pediatrica, in particolare nei primi anni di vita. La piccola di Lucera è la terza bambina morta a causa della Seu in Puglia, nell’ultimo anno. Nel 2017 i casi segnalati nella regione sono stati sette, due di loro hanno perso la vita, una bambini di due anni originaria di Corato e un’altra di 15 mesi di Altamura. Quest’ultima, morta il 4 giugno dello scorso anno, era  stata ricoverata a metà maggio con sintomi di vomito, diarrea e fenomeni emorragici intestinali. Nel 2013 furono registrati 16 casi in 40 giorni, 14 dei quali riguardarono bambini di età inferiore ai 36 mesi, i restanti due un adolescente e un adulto. Le aree interessate il litorale di Bari, la costa ionica della provincia di Taranto, il Salento e la zona di Brindisi.

I CONSIGLI DELL’ASL – “Per prevenire la Seu – ha spiegato l’Asl di Bari in una nota – il cui rischio di contagio cresce con l’aumentare delle temperature, si consiglia di evitare il consumo di carne poco cotta (in particolare trita) e di latte crudo non pastorizzato e derivati”. Meglio fare attenzione al consumo di insaccati, assicurarsi che l’acqua sia conservata correttamente, soprattutto in campagna, in luoghi asciutti e in contenitori chiusi. L’azienda sanitaria consiglia poi di lavare accuratamente frutta e verdura, lavare frequentemente le mani, acquistare gli alimenti solo in esercizi commerciali autorizzati. “È bene – ribadisce l’Asl – non esporre i bambini più piccoli a rischi inutili, quali il consumo di cozze e frutti di mare crudi e prodotti lattiero caseari per i quali viene utilizzato latte non controllato o proveniente da aziende non censite e verificate dai competenti servizi veterinari”. Fondamentale è intervenire presto. In caso di sintomi particolari, come diarrea con tracce di sangue, l’Asl invita a rivolgersi immediatamente ai pediatri di libera scelta e ai medici di medicina generale e, nell’eventualità, a raggiungere il Pronto Soccorso più vicino. In queste ore dalla direzione generale sono state diramate raccomandazioni specifiche ai medici.

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