“L’inchiesta sullo stadio a Roma? Almeno stavolta, invece di sentir gridare al complotto giudiziario e alla giustizia a orologeria, abbiamo visto le immediate dimissioni del presidente di Acea (Luca Lanzalone, ndr), che per fortuna non è stato difeso col solito argomento secondo cui tutti sono innocenti fino alla sentenza di Cassazione”. Così, a Otto e Mezzo (La7), il direttore de Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, che aggiunge: “Lanzalone è stato immediatamente dimissionato, perché non sappiamo se l’accusa di corruzione regge, visto che c’è anche il fatto che lui non era un pubblico ufficiale. Certamente Lanzalone si è posto in un conflitto di interessi macroscopico, accettando incarichi professionali da un costruttore col quale aveva mediato per conto del Comune di Roma sullo stadio. Quindi mai da quel costruttore avrebbe dovuto accettare nemmeno una puntina di disegno”. Travaglio puntualizza: “Per il resto, purtroppo, il rapporto politica-affari continua a dare origine a scandali e a rapporti incestuosi anche perché non abbiamo le elementari conoscenze per troncare sul nascere i conflitti di interesse. Se avessimo già l’agente sotto copertura, che va a testare l’integrità dei pubblici ufficiali e degli amministratori di società miste, ci risparmieremmo molti guai. Se avessimo anche un’anagrafe patrimoniale di tutti quelli che toccano denaro pubblico e dovessero loro stessi dichiarare dove prendono i loro soldi e da chi prendono i loro incarichi, ci avvantaggeremmo di molto. Mi auguro che da lì si veda il cambiamento di questo governo”