Volevano occupare piazza San Marco con un carro armato artigianale. Per questo motivo trentuno persone sono state rinviate a giudizio a Venezia: fanno tutti parte di un gruppo di secessionisti lombardo-veneti. Il tentato assalto di una delle piazze più famose d’Italia risale al 2014 e ha anche un precedente il 9 maggio 1997.  Il tanko venne trovato in un capannone chiamato ‘Arsenale’, nel padovano, epicentro del gruppo separatista finito nell’inchiesta.

Nell’udienza preliminare il pm della procura di Rovigo ha anche chiesto il non luogo a procedere per altri quindici, mentre all’esterno del palazzo di giustizia un centinaio di simpatizzanti degli imputati, controllati a vista dalle forze dell’ordine, hanno manifestato con cori e striscioni. Lo scorso febbraio il Tribunale di Rovigo aveva condannato a due anni per associazione eversiva il bresciano Michele Cattaneo, ritenuto l’artefice del cannoncino del carro armato artigianale. I secessionisti raccontavano di avere anche una parte delle forze dell’ordine dalla loro parte, ma il loro progetto venne sventato.

Secondo l’indagine, il gruppo si ritrovava ad Erbusco, nel cuore della Franciacorta bresciana, a ricordare i fasti della Serenissima e a progettare insurrezioni armate contro la Repubblica italiana. È nella trattoria dell’azienda agricola Boschi che nella primavera del 2012 nasce il progetto secessionista con la curiosa associazione Brescia Patria per l’indipendenza del “popolo camuno”, definita dal gip Cesare Bonamartini “il volto pubblico del progetto insurrezionale secessionista” che si legherà poi ai colleghi indipendentisti veneti nel maggio 2012.

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