Dopo lo sbarco a Valencia parlano gli operatori di Aquarius, la nave di Sos Mediterranee divenuta simbolo del rifiuto italiano di accogliere i migranti. Dopo i giorni in nave, Alessandro Porro e Massimo Belletti, i due volontari a bordo di Aquarius, danno la loro versione dei fatti, raccontando il sentimento del non sapere cosa fare in mezzo al mare e ripercorrendo il doloroso momento dei dispersi “Più che finire nelle mani dei libici volevano finire in fondo al mare”, hanno spiegato. “Nel momento in cui vengono rimosse dall’area delle operazioni delle unità di ricerca e salvataggio c’è un enorme rischio che la mortalità in mare aumenti”, ha aggiunto Nicola Stalla, coordinatore Salvataggi per Sos Mediterraneé, “Crediamo che questo sia un punto di svolta”, ha concluso Porro, “tra la scelta di un soccorso organizzato in mare e il Medioevo”.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione