Gli italiani scommettono sul governo M5s-Lega. Un gradimento che è paragonabile solo alle aspettative che accompagnavano l’avvio del governo Renzi: secondo un sondaggio Demos&Pi per Repubblica il 57 per cento sostiene il nuovo esecutivo. Una “luna di miele” alimentata dai primi atti dell’esecutivo guidato da Giuseppe Conte, in testa la questione migranti e il caso Aquarius. “Agli italiani piace l’uomo forte” spiega tra l’altro Ilvo Diamanti in un articolo che accompagna il sondaggio. “Naturalmente – sottolinea – l’attuale premier non evoca questa immagine. Non appare un uomo forte. Mentre lo è sicuramente Matteo Salvini“. In particolare il 57 per cento degli intervistati dà un voto da 6 a 10, Se resta il dibattito sul fatto se questo sia davvero un governo di destra o no, di sicuro dal sondaggio Demos viene fuori che naturalmente circa l’80 per cento di ciascuno degli elettorati di M5s e Lega apprezza l’esecutivo. Ma il governo piace anche a una bella fetta (circa la metà) della base di Forza Italia e dei Fratelli d’Italia.

Ma proprio perché la tendenza è simile a quanto accaduto già nel 2014 con Matteo Renzi a Palazzi Chigi, vale anche l’avvertimento per ciò che successe dopo. Tradotto: il consenso può non valere per sempre. Quell’esecutivo fu infatti investito da una fiducia del 69 per cento, un picco di gradimento (o meglio “di speranza”) toccato alla fine della primavera, non a caso nelle stesse settimane in cui uscì fuori il 41 per cento alle Europee. Ma quei numeri – sia quelli dei sondaggi sia quelli delle urne – si sgonfiarono mese dopo mese, finché dal 69 l’indice di sostegno al governo crollò al 39 soltanto un anno dopo.

Su cosa si puntella questo consenso? Demos (campione di 1286 intervistati, margine d’errore un po’ sotto al 3 per cento) ha analizzato in particolare la questione immigrazione. Da una parte si ripropone il tema della “percezione” poiché la quota di persone che rispondono che è meglio puntare sull’accoglienza diminuisce nello stesso periodo in cui diminuiscono gli sbarchi, cioè tra il 2017 e il 2018. Tra il 2015 e il 2016 gli italiani “solidali” erano sempre rimasti tra il 46 e il 50 per cento, mentre in quest’ultima rilevazione crollano al 40. E così oggi la metà esatta del campione risponde che la risposta agli sbarchi di migranti sulle coste italiane sono i respingimenti. Il grosso è rappresentato naturalmente dagli elettorati della Lega (rispondono “respingimenti” 3 intervistati su 4), del M5s (2 su 3), ma anche Forza Italia (3 su 5). Una strada scartata invece dall’elettorato Pd: meno di uno su 5 dà questa risposta.

Poi c’è il caso della nave Aquarius. Il 58 per cento degli intervistati si dice d’accordo con la decisione presa dal governo di non accogliere quei 629 migranti e anche qui è una cifra gonfiata in particolare dagli elettori “di governo” (Lega 87 per cento, M5s 71), ma anche da quelli delle forze di opposizione (Forza Italia 71). Viceversa nell’elettorato del Pd la decisione del governo di vietare lo sbarco è sostenuta dal 27 per cento.

I sondaggi di Demos spiegano in parte anche la linea molto collaborativa – anche se “combattiva” del governo con le istituzioni europee e più che cauta sull’euro. In particolare, infatti, l’uscita dalla moneta unica è sostenuta da una minoranza molto ridotta, il 26 per cento. Proporzioni modeste anche nell’elettorato della Lega e del M5s (circa il 35 per cento). A sorpresa, l’ipotesi di un addio all’euro supera la maggioranza solo tra gli elettori di Forza Italia (che però sono essi stessi ormai ridotti a circa il 10 per cento degli elettori)

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