Non sono affatto sorpreso per le parole pronunciate ieri dal papa su famiglia e aborto. La famiglia come immagine di Dio è solo quella formata da un uomo e una donna, ha affermato il papa. La durata del matrimonio eterosessuale è per il papa argentino talmente importante da spingerlo a raccomandare alle mogli di sopportare con pazienza, pur di non sciogliere il vincolo coniugale, i tradimenti compiuti dai loro mariti, di “guardare dall’altra parte”, così si è espresso, attenendo che il loro sposo torni a riscoprire il valore della fedeltà matrimoniale. Non ha raccomandato esplicitamente alle donne sposate di accettare, con religiosa pazienza, anche qualche buona dose di legnate sulla testa, ma poco ci è mancato. Per Bergoglio, la rassegnazione e la sottomissione sono, per le donne, sintomi di incipiente santità. Così come lo è accettare una gravidanza indesiderata, rinunciare sempre e in ogni caso all’aborto. O anche, su un altro piano, sottomettersi completamente al prete, in una perfetta e coerente simmetria tra l’ordine maschilista che dovrebbe regnare tra le mura domestiche e quello vigente in parrocchia.
Le dichiarazioni di Bergoglio non stupiscono perché sono perfettamente coerenti con tutto quello che il papa ha scritto e detto in questi anni. E che ha ribadito in tante occasioni, anche a beneficio di quei giornalisti distratti che, volendo a tutti i costi presentare un’immagine del pontefice in sintonia con i gusti “moderni” del loro pubblico, le hanno a lungo e colpevolmente ignorate.
La chiesa è immobile e la predicazione di Francesco si colloca esattamente dove si sono collocate, senza eccezioni, quelle di tutti i suoi predecessori, ovvero in difesa di valori, considerati eterni ed immutabili, quali: l’opposizione radicale alle libertà civili e all’autonomia individuale, la discriminazione degli omosessuali (a meno che siano preti o vescovi e che tengano nascosti i loro gusti sessuali!) e l’inferiorizzazione delle donne. Ben abbarbicata su questa posizione sta da sempre la Chiesa Cattolica. Orgogliosamente all’opposizione della modernità e del progresso, come avviene su tutti gli altri terreni, ad esempio su quello della critica, ispirata da una visione pauperistica, nostalgico-reazionaria e antimoderna e non certo dal marxismo e dalla lotta di classe, dell’economia capitalista.
Quanto poi alla ricezione di questo discorso, è chiaro che esso risulterà totalmente irrilevante per gli abitanti delle società moderne e secolarizzate, dove l’emancipazione femminile ha fatto passi da gigante e dove gli omosessuali possono ormai, in barba alle parole crudeli rivolte loro dai pontefici cattolici, addirittura sposarsi e adottare dei figli. In Occidente, gli argomenti del pontefice sortiscono come unico effetto quello di tenere legate alla chiesa quelle ridotte clerico-conservatrici che si fanno vanto di resistere al pensiero dominante libertario ed egualitario. Nel Sud del mondo invece le posizioni tradizionali della Chiesa in materia di sessualità e affettività producono conseguenze diverse e più consistenti: ad esempio, la perdurante opposizione ad ogni forma di contraccezione favorisce una crescita demografica di dimensioni tragiche e perfettamente funzionale al sottosviluppo del Terzo Mondo, quella all’uso del preservativo favorisce la diffusione delle malattie veneree e dell’Aids, mentre quella all’omosessualità sostiene direttamente la persecuzione legale dei gay, incarcerati e condannati solo per via delle loro preferenze sessuali. E’ in quei paesi che la chiesa cattolica cresce ed è lì che le parole del papa otterranno più attenzione e riguardo.
Più in generale, è ormai perfettamente chiaro a tutti coloro che non hanno gli occhi coperti dalle fette di salame che il papato attraversa un’accentuata fase involutiva. Lo confermano da ultimo tre eventi succedutisi in sequenza nelle scorse settimane: oltre al discorso di ieri di Francesco la netta chiusura all’intercomunione con i protestanti e il duro intervento di Luis Francisco Ladaria (Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede) contro l’eventualità dell’ordinazione femminile. Del resto, è sempre andata così: ogni papato ha, ormai da secoli, sollecitato all’inizio le speranze dei riformatori, fatto intravedere la possibilità di cambiamenti clamorosi. Poi, con il tempo, la speranza si è tutte le volte affievolita sino al ridursi al lumicino dell’attesa di un miracolo. Non sarebbe consigliabile, per il futuro, lasciar perdere sin dall’inizio e rassegnarci al fatto che la chiesa rimarrà comunque immobile e che proprio in questo consiste l’essenza del cattolicesimo duemila anni dopo la morte in croce di Gesù?
Marco Marzano
Professore ordinario di Sociologia all'Università di Bergamo
Società - 18 Giugno 2018
Papa Francesco, le sue parole sulle famiglie gay non stupiscono. Rassegniamoci
Non sono affatto sorpreso per le parole pronunciate ieri dal papa su famiglia e aborto. La famiglia come immagine di Dio è solo quella formata da un uomo e una donna, ha affermato il papa. La durata del matrimonio eterosessuale è per il papa argentino talmente importante da spingerlo a raccomandare alle mogli di sopportare con pazienza, pur di non sciogliere il vincolo coniugale, i tradimenti compiuti dai loro mariti, di “guardare dall’altra parte”, così si è espresso, attenendo che il loro sposo torni a riscoprire il valore della fedeltà matrimoniale. Non ha raccomandato esplicitamente alle donne sposate di accettare, con religiosa pazienza, anche qualche buona dose di legnate sulla testa, ma poco ci è mancato. Per Bergoglio, la rassegnazione e la sottomissione sono, per le donne, sintomi di incipiente santità. Così come lo è accettare una gravidanza indesiderata, rinunciare sempre e in ogni caso all’aborto. O anche, su un altro piano, sottomettersi completamente al prete, in una perfetta e coerente simmetria tra l’ordine maschilista che dovrebbe regnare tra le mura domestiche e quello vigente in parrocchia.
Le dichiarazioni di Bergoglio non stupiscono perché sono perfettamente coerenti con tutto quello che il papa ha scritto e detto in questi anni. E che ha ribadito in tante occasioni, anche a beneficio di quei giornalisti distratti che, volendo a tutti i costi presentare un’immagine del pontefice in sintonia con i gusti “moderni” del loro pubblico, le hanno a lungo e colpevolmente ignorate.
La chiesa è immobile e la predicazione di Francesco si colloca esattamente dove si sono collocate, senza eccezioni, quelle di tutti i suoi predecessori, ovvero in difesa di valori, considerati eterni ed immutabili, quali: l’opposizione radicale alle libertà civili e all’autonomia individuale, la discriminazione degli omosessuali (a meno che siano preti o vescovi e che tengano nascosti i loro gusti sessuali!) e l’inferiorizzazione delle donne. Ben abbarbicata su questa posizione sta da sempre la Chiesa Cattolica. Orgogliosamente all’opposizione della modernità e del progresso, come avviene su tutti gli altri terreni, ad esempio su quello della critica, ispirata da una visione pauperistica, nostalgico-reazionaria e antimoderna e non certo dal marxismo e dalla lotta di classe, dell’economia capitalista.
Quanto poi alla ricezione di questo discorso, è chiaro che esso risulterà totalmente irrilevante per gli abitanti delle società moderne e secolarizzate, dove l’emancipazione femminile ha fatto passi da gigante e dove gli omosessuali possono ormai, in barba alle parole crudeli rivolte loro dai pontefici cattolici, addirittura sposarsi e adottare dei figli. In Occidente, gli argomenti del pontefice sortiscono come unico effetto quello di tenere legate alla chiesa quelle ridotte clerico-conservatrici che si fanno vanto di resistere al pensiero dominante libertario ed egualitario. Nel Sud del mondo invece le posizioni tradizionali della Chiesa in materia di sessualità e affettività producono conseguenze diverse e più consistenti: ad esempio, la perdurante opposizione ad ogni forma di contraccezione favorisce una crescita demografica di dimensioni tragiche e perfettamente funzionale al sottosviluppo del Terzo Mondo, quella all’uso del preservativo favorisce la diffusione delle malattie veneree e dell’Aids, mentre quella all’omosessualità sostiene direttamente la persecuzione legale dei gay, incarcerati e condannati solo per via delle loro preferenze sessuali. E’ in quei paesi che la chiesa cattolica cresce ed è lì che le parole del papa otterranno più attenzione e riguardo.
Più in generale, è ormai perfettamente chiaro a tutti coloro che non hanno gli occhi coperti dalle fette di salame che il papato attraversa un’accentuata fase involutiva. Lo confermano da ultimo tre eventi succedutisi in sequenza nelle scorse settimane: oltre al discorso di ieri di Francesco la netta chiusura all’intercomunione con i protestanti e il duro intervento di Luis Francisco Ladaria (Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede) contro l’eventualità dell’ordinazione femminile. Del resto, è sempre andata così: ogni papato ha, ormai da secoli, sollecitato all’inizio le speranze dei riformatori, fatto intravedere la possibilità di cambiamenti clamorosi. Poi, con il tempo, la speranza si è tutte le volte affievolita sino al ridursi al lumicino dell’attesa di un miracolo. Non sarebbe consigliabile, per il futuro, lasciar perdere sin dall’inizio e rassegnarci al fatto che la chiesa rimarrà comunque immobile e che proprio in questo consiste l’essenza del cattolicesimo duemila anni dopo la morte in croce di Gesù?
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Roma, 6 mar (Adnkronos) - "Siamo pronti domani mattina a parlare di educazione alla sessualità nei licei dai 14 anni in su, a parlare di incremento delle pene per chi aggredisce in base all'orientamento sessuale e di libertà educativa che vuol dire però che uno ha diritto di dire sì e di dire no e non bisogna imporre asterischi, schwa o corsi che portano confusione. Quella è ideologia". Lo ha detto Matteo Salvini presentando alla Camera il libro del deputato leghista Rossano Sasso 'Il gender esiste. Giù le mani dai nostri figli'.
"Mi piacerebbe che il Parlamento riprendesse, senza ovviamente l'ideologia alla Zan che voleva creare una grande marmellata unica, la discussione per incrementare pene e sanzioni per chi discrimina in base all'orientamento sessuale. Da senatore la voto domani mattina" e "mi piacerebbe che nelle scuole, con l'adesione delle famiglie, ci sia educazione alla sessualità, alla prevenzione, alla spiegazione dei rischi di un sesso un tanto al chilo e non protetto, di spiegare cosa è utile fare e come proteggersi. Non alle elementari: non si può parlare di profilattici, sessualità, coiti con i bambini delle elementari. È giusto alla fine del ciclo delle medie".
"Il nostro faro, come Lega, è da sempre la libertà e le libertà. Nel 2025 nessuno si può permettere di discriminare, men che meno di aggredire, qualcuno perchè omosessuale, transessuale, eterosessuale. Ognuno ha il diritto di amare e condividere la propria vita con chiunque voglia", ha detto ancora Salvini che poi ha rivendicato: "Noi sfidiamo la sinistra nell'ottica della modernità".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - Mundys ha visto confermata la propria leadership sulla sostenibilità, rimanendo anche quest’anno in cima alla prestigiosa 'A-list' di Cdp, l’organizzazione internazionale di riferimento per la valutazione delle performance climatiche e ambientali delle aziende. Questo risultato testimonia l’impegno continuo delle società del Gruppo che contribuiscono alla realizzazione di una strategia di decarbonizzazione che include oltre 150 iniziative mirate alla riduzione delle emissioni di gas serra e alla gestione dei rischi legati al cambiamento climatico. Sul piano industriale questo si traduce in investimenti nell'efficienza e nella transizione energetica delle infrastrutture, nella massiccia adozione di illuminazione a Led, nella sostituzione dei sistemi di riscaldamento e raffreddamento, l'elettrificazione delle flotte aziendali, nella realizzazione di impianti solari sulle infrastrutture gestite e l’installazione di punti di ricarica elettrica per i veicoli. Tutto questo ha permesso a Mundys di posizionarsi tra le eccellenze globali, su un totale di oltre 24.800 aziende analizzate, ottenendo il punteggio massimo 'A' su una scala che va da 'D-' a 'A'.
Il risultato ottenuto è parte di un percorso articolato che include la certificazione degli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 ricevuta da Sbti (Science Based Target Initiative), il coinvolgimento a tavoli di lavoro internazionale sul tema della decarbonizzazione del settore trasporto e l’integrazione della sostenibilità nella propria strategia di finanziamento.
Mundys è stata tra le prime società in Italia a dotarsi di un Climate Action Plan per promuovere la transizione energetica e la decarbonizzazione delle attività economiche lungo tutta la catena del valore in ambito aeroportuale, autostradale e dei servizi di mobilità, ponendosi obiettivi chiari e concreti, tra i quali l’azzeramento delle emissioni nette dirette (Scope 1 & 2) entro il 2040. Il riconoscimento arriva peraltro a seguito della recente inaugurazione da parte di Aeroporti di Roma, società controllata da Mundys, della nuova solar farm presso l’aeroporto di Fiumicino, il più grande impianto fotovoltaico in autoconsumo in uno scalo aeroportuale europeo, che rappresenta uno dei principali progetti del piano di transizione climatica del Gruppo e la dimostrazione di come questo viene concretamente e progressivamente realizzato.
Kyoto, 6 mar. (Adnkronos) - "Con il Giappone c'è "un'amicizia crescente e lo sarà sempre più nel prossimo futuro, così come ho registrato nei giorni scorsi a Tokyo. Una collaborazione preziosa anche perché basata su valori di convivenza i più sani e più responsabili che vi siano in questo momento nella comunità internazionale e in cui Giappone e Italia si trovano perfettamente d'intesa". Lo ha ribadito il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando la comunità italiana a Kyoto, città nella quale il Capo dello Stato resterà oggi e domani, con impegni di carattere culturale, nell'ambito della visita ufficiale in Giappone.
Roma, 6 mar (Adnkronos) - "Qualcuno utilizza per fini ideologici un tema delicato e personale come il fine vita. Ma il fine vita è ambito di scelta della coscienza e della famiglia, non può essere merce di scambio politica o tema di contrasto politico perché un conto è il partito, un conto è la dignità della persona, l'accompagnamento, la cura, l'affetto, la fede. Il partito si deve fermare un metro prima rispetto a una scelta fondamentale". Lo ha detto Matteo Salvini in una conferenza stampa alla Camer per presentare il libro del deputato della Lega Rossano Sasso 'Il gender esiste. Giù le mani dai nostri figli'.
Kyoto, 6 mar. (Adnkronos) - "Osaka con Expo sarà al centro del mondo come messaggio di sguardo sul futuro e sarà un'occasione particolarmente intensa di incontri, di attività". Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando la comunità italiana a Kyoto, città nella quale il Capo dello Stato resterà oggi e domani, con impegni di carattere culturale, nell'ambito della visita ufficiale in Giappone.
Roma, 6 mar (Adnkronos) - "Se uno dice, sei disposto a investire soldi sulle forze armate italiane per pagare meglio e di più le nostre forze dell'ordine, per avere dispositivi di sicurezza interna sempre più efficienti? Sì. Ma io il futuro di mio figlio in mano a Macron e alle sue testate nucleari non ce lo metto". Lo ha detto Matteo Salvini a margine di una conferenza stampa alla Camera.
"L'Europa è culla di civiltà, l'Europa deve mediare, deve essere un ponte. E nel momento in cui sia Trump che Zelensky dicono sediamoci, parliamo di pace, facciamo tacere i missili, garantendo una pace sicura e duratura, noi dovremmo accompagnare questo processo", ha spiegato ancora il vice premier sottolineando: "Non si può parlare di armi nucleari con seimila testate nucleari in Russia e seimila testate nucleari negli Stati Uniti.
Roma, 6 mar (Adnkronos) - "Dobbiamo riarmarci di valori e di speranze. Andiamo a cercare valori e speranze mentre altri offrono ombrelli nucleari". Lo ha detto Matteo Salvini nel corso di una conferenza stampa alla Camera.