Nell'interrogatorio della scorsa settimana, la prima cittadina aveva ribadito che Lanzalone gli era stato indicato dagli esponenti degli M5S, Riccardo Fraccaro e Alfonso Bonafede, all’epoca dei fatti - inizio 2017 - responsabili per il Movimento degli enti locali. Ora, secondo quanto ipotizzano le agenzie di stampa, è probabile che i pm capitolini vogliano risentire la sindaca alla luce di quanto detto da Luca Lanzalone venerdì scorso al gip
Venerdì scorso ha risposto per un’ora in qualità di testimone alle domande dei pm che indagano sullo stadio della Roma. Oggi, a distanza di tre giorni, la sindaca di Roma Virginia Raggi è stata convocata di nuovo dai magistrati, che la sentiranno ancora una volta come testimone. Nell’interrogatorio della scorsa settimana, la prima cittadina aveva ribadito che Lanzalone gli era stato indicato dagli esponenti degli M5S, Riccardo Fraccaro e Alfonso Bonafede, all’epoca dei fatti – inizio 2017 – responsabili per il Movimento degli enti locali. Ora, secondo quanto raccontano le agenzie di stampa, i pm capitolini hanno sentito la sindaca sufatti e informazioni emersi negli ultimissimi giorni e successivi all’audizione della sindaca di venerdì scorso. La stessa giornata in cui Luca Lanzalone ha risposto al gip Maria Paola Tomaselli. Nell’interrogatorio di garanzia durato circa tre ore, l’ex presidente di Acea ha respinto le accuse negando di aver compiuto illeciti. Nel frattempo proprio Bonafede, ora guardasigilli, ha commentato la vicenda a Otto e Mezzo: “Luca Lanzalone è stato scelto da Virginia Raggi, alla quale lo abbiamo presentato io e Fraccaro”.
Tre giorni fa, la Raggi aveva chiarito una serie di dettagli della collaborazione instaurata con l’avvocato di Genova Luca Lanzalone ai tempi della trattativa per la modifica del progetto dello stadio della Roma. Secondo gli inquirenti, nel rapporto tra il costruttore Luca Parnasi e l’ex presidente di Acea è il nodo della “corruzione sistemica” che ruota attorno al progetto dello stadio. Lanzalone è il legale incaricato dalla giunta Raggi di seguire la trattativa per la modifica del progetto ma diventa uno dei più stretti collaboratori di Parnasi: i due, scrive la gip Tomaselli nell’ordinanza, “procedono all’unisono elaborando insieme strategie che attengono al progetto”. La stretta collaborazione, fa diventare Lanzalone “un soggetto indispensabile per realizzare i progetti” del costruttore, tanto che Parnasi lo soprannomina ‘Mr Wolf‘, citando il personaggio che risolve tutti i problemi nel film ‘Pulp Fiction‘.
MARTINA: “RAGGI SI DIMETTA” – La notizia della convocazione della prima cittadina, del resto, arriva a poche ore dalla presa di posizione del segretario reggente del Pd Maurizio Martina, che ha chiesto alla sindaca di dimettersi. “La responsabilità politica di Raggi è evidentissima. È una città allo sbando. Pur essendo da un’altra parte, non tifo per il disastro. Non gioisco perché la Capitale viene gestita male, ma la sindaca Raggi deve prendere atto delle sue difficoltà a gestire Roma” ha detto Martina ai microfoni di RTl 102.5. “Abbiamo sempre cercato di stare sul tema della responsabilità politiche e amministrativa – ha aggiunto – Stiamo dicendo da giorni alla sindaca di prendere atto di una situazione che non riesce a gestire, in una realtà difficilissima. Secondo me – ha concluso l’ex ministro – la Raggi ha il dovere di tenere conto di quello che non è stata in grado di fare e dovrebbe valutare seriamente la possibilità di lasciare il campo“.
BERGAMO: “DA PD PROPOSTA SENZA SENSO” – Non si è fatta attendere la risposta del Campidoglio, tramite il vicesindaco Luca Bergamo, secondo cui quella di Martina “è una proposta senza senso”. Più articolata la replica dei parlamentari laziali del Movimento 5 Stelle (Francesco Silvestri, Federica Daga, Manuel Tuzi, Angela Salafia, Vittoria Baldino), che in una nota hanno chiesto spiegazioni al Pd circa il coinvolgimento diretto di un loro esponente nell’inchiesta sul nuovo stadio della Roma. “È stato arrestato il braccio destro Zingaretti, Civita, e dalle carte emerge che l’imprenditore Parnasi ha finanziato pesantemente il Pd (dalla campagna del sindaco di Milano Sala, alla fondazione del tesoriere renziano Bonifazi solo per fare due esempi) – hanno scritto – ma i seguaci di Renzi se la prendono con Virginia Raggi che non è indagata come ha più volte ribadito la Procura. Chi deve dare spiegazioni è il Pd”.