Cercare un fronte comune nella gestione dei flussi migratori e nella riforma del regolamento di Dublino, ma anche nella lotta alla povertà. Saranno due i temi sui quali Giuseppe Conte giocherà a Berlino la partita dell’Italia nell’incontro con Angela Merkel. “È chiaro che l’immigrazione sarà una parte importante del colloquio di oggi. L’Italia, anche per la sua posizione geografica, è uno dei Paesi più colpiti, e per questo anche un partner con il quale andare avanti con soluzioni e accordi europei”, ha detto il portavoce della cancelliera, Steffen Seibert. “Ma certamente – ha aggiunto – questo non è l’unico tema che si affronterà oggi”. Sul tavolo ci saranno, infatti, “le questioni economiche dell’eurozona e disoccupazione“.

Secondo fonti del governo, il premier italiano arriverà a Berlino pronto ad aprire un altro fronte: chiedere fondi europei per affrontare il capitolo povertà, con un occhio attento ai minori. Il premier si è presentato a Berlino con gli ultimi dati aggiornati sul tema e sarebbe deciso a chiedere la creazione di un fondo ad hoc, che in parte potrebbe andare a coprire la misura del reddito di cittadinanza tanto cara ai 5 Stelle, o in alternativa maggiori margine di intervento, escludendo tuttavia a priori lo sforamento del tetto del 3% nel rapporto deficit/Pil a cui guarda con preoccupazione l’Europa. In cambio, alla cancelliera Conte annuncerebbe “una serie di riforme per rendere più competitivo il sistema Paese”. Accanto a questo l’annuncio che “al prossimo Consiglio europeo in sede di discussione nel quadro finanziario pluriennale l’Italia farà pesare la sua voce per orientare i fondi europei verso misure di sostegno a favore dell’inclusione sociale“.

L’incontro è fissato per le 19, ma intanto tutti gli occhi sono puntati su Horst Seehofer, che nelle ultime settimane ha deviato dal solco tracciato dalla cancelliera. A quanto apprende l’agenzia stampa Dpa, il ministro tedesco dell’Interno, esponente dell’Unione Cristiano Sociale attesa alle elezioni di ottobre in Baviera, propone di applicare gradualmente il suo piano di respingere alla frontiere i migranti già registrati in altri paesi Ue, in modo da concedere tempo alla Merkel fino al vertice europeo del 28 e 29 giugno: se entro quella data non dovessero raggiungersi accordi con i partner dell’Ue, comincerebbero i respingimenti di migranti ai confini della Germania.

Seehofer avrebbe dunque deciso di ammorbidire la sua posizione, evitando di dare autonomamente luce verde ai respingimenti, gesto che avrebbe rappresentato una sfida aperta alla cancelliera. Merkel, secondo cui tale azione rischiava di minare la solidarietà europea mentre lei cerca di raggiungere accordi con i partner dell’Ue, ha accettato la proposta di tregua avanzata dal ministro per trovare una soluzione europea che ponga fine agli arrivi di richiedenti asilo. “La Cdu sostiene l’iniziativa del ministro dell’Interno di un masterplan sull’immigrazione”, ha detto la cancelliera in conferenza stampa. “Vogliamo rappresentare interessi tedeschi ed europei insieme. Non vogliamo agire in modo unilaterale e senza accordo”. “Non c’è ancora un accordo europeo sull’asilo” e ci vuole un’intesa con gli altri partner europei, ha spiegato Merkel. “Per questo non si tratterà soltanto di dire cosa ci aspettiamo noi, ma anche cosa gli altri ritengono necessario per loro”, ha aggiunto.

Merkel, tuttavia, esclude che vi sia un “avvio automatico” dei respingimenti alle frontiere tedesche a luglio. Dopo i colloqui a Bruxelles, il primo luglio la Cdu vuole consultarsi nel presidio “alla luce di quello che sarà stato raggiunto relativamente alle decisioni su come andare avanti”, ha affermato.

Intanto però, ha annunciato lo stesso Seehofer in una riunione della Csu a Monaco, la polizia bavarese potrà fare i suoi controlli ai confini del land, nell’ambito delle sue mansioni. A partire da domani, ha aggiunto il ministro-presidente della Baviera, Markus Soeder, inizieranno i colloqui tra Governo federale e Baviera sul coordinamento sulle frontiere.

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