“Il bilancio del primo anno completo di Rousseau si è chiuso con 357mila euro di ricavi grazie principalmente alle donazioni (di 29 euro in media) dei sostenitori e degli iscritti, a fronte di 493mila euro di costi“. Lo rende noto l’Associazione Rousseau, pubblicando, con un post sul Blog delle Stelle, il rendiconto relativo all’anno 2017. “Hanno contribuito significativamente ai costi – spiega l’Associazione presieduta da Davide Casaleggio – le spese dedicate alla sicurezza investiti per la tutela degli iscritti sulla piattaforma e gli accantonamenti precauzionali per le spese legali relative alle cause in corso pari a 89mila euro”. Il bilancio evidenzia un disavanzo di gestione pari a 135mila euro che ha portato in negativo per 55.386 euro il patrimonio netto dell’associazione.
Il bilancio e la lista dei donatori dell’associazione Rousseau, che gestisce la piattaforma per la democrazia diretta del M5s, erano già stati depositati alla Camera. “Chi critica abbia il coraggio di fare come noi”, ha detto lunedì Luigi Di Maio. Quindi l’operazione trasparenza è stata chiesta anche alla Lega: “Lo stesso vale per la fondazione del Carroccio. Dico semplicemente: noi faremo una legge, ma per chi vuole esserlo da subito non ha la necessità della legge per rendere tutto pubblico“.
Donatori e bilancio completo sono disponibili online, ma con con i nominativi oscurati. La normativa sulla privacy contenuta dalla legge sul finanziamento alla politica, sommata alla possibilità data a fondazioni e onlus di non rendere noti i propri finanziatori, consente infatti di omettere i nomi dei sostenitori che non hanno rilasciato il consenso alla pubblicazione dei dati personali. Tuttavia, “in Parlamento abbiamo depositato la lista con i nomi completi. Potrete vedere come si tratta di donazioni di piccoli importi e solo in un caso si superano i 5mila euro”, rimarca l’Associazione. “Oltre ai donatori, anche il bilancio completo è pubblico ed è stato anche depositato alla Camera dei deputati per ricevere il controllo dagli organi preposti. Non c’è nessuna norma che obbliga l’Associazione Rousseau a farlo – spiega ancora l’ente fondato da Casaleggio – noi lo facciamo perché non abbiamo nulla da nascondere e perché la trasparenza per noi viene prima di tutto”.
“Un grazie va alle migliaia di persone che ci hanno sostenuto in questi anni perché senza di loro non saremmo qui e il Movimento 5 Stelle non sarebbe al governo. Noi ci siamo sempre attenuti rigidamente al principio della massima trasparenza in ogni cosa che facciamo e sono a dir poco assurde le accuse che si sono lette in questi giorni nei quotidiani”, si legge nel post. Le donazioni per l’Associazione Rousseau nel 2017 sono però in calo. Come si legge nel rendiconto le “contribuzioni da persone fisiche” sono passate da 360.341 euro del 2016 a 346.073 nel 2017. Diminuiscono anche i contributi provenienti da “altri soggetti esteri”: da 30.514 euro a 7.461 euro.
Rousseau, sottolinea l’Associazione a commento del bilancio 2017, “ha avuto un ruolo fondamentale” nell’esercizio “della democrazia diretta e della partecipazione alla vita politica. In vista delle elezioni politiche 2018, attraverso una votazione sulla piattaforma Rousseau, è stato definito, infatti, il capo politico e candidato premier del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio”. “Sempre attraverso la piattaforma – si legge nella nota – è stato portato avanti, insieme ai parlamentari uscenti ed esperti e grazie a oltre un milione di voti espressi dagli iscritti, un processo di partecipazione attraverso cui sono state individuate le priorità inserite nel programma di Governo che il Movimento 5 Stelle ha portato alle elezioni di marzo 2018“.