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Migranti, l’Ungheria punta a inserire il “divieto di accoglienza” in Costituzione. La mossa contro le quote chieste dall’Ue

La modifica è stata votata in commissione e con tutta probabilità sarà approvata in aula domani dalla maggioranza governativa di due terzi di Fidesz, il partito del premier Viktor Orban
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Inserire nella Costituzione il divieto di accoglienza dei migranti economici illegali. E’ il progetto cui sta lavorando il governo ungherese di Viktor Orban inserirà. La modifica è stata votata in commissione parlamentare, e con tutta probabilità sarà approvata in aula domani dalla maggioranza governativa di due terzi del partito del premier Fidesz. Con questa modifica, il primo ministro ungherese cerca un ulteriore argomento per contrastare l’introduzione di quote obbligatorie di accoglienza nell’Ue.

Lunedì, parlando nell’università di lingua tedesca a Budapest per l’anniversario della scomparsa dell’ex cancelliere Helmut Kohl, Orban aveva messo in chiaro che nella polemica europea sulla migrazione non c’è posto per nessun compromesso: le frontiere devono essere difese. Secondo il premier, il futuro dell’Unione europea dipende dalla sua capacità di difendere i confini. I migranti già arrivati non devono essere distribuiti fra i paesi membri con il meccanismo delle quote, ma rispediti in massa nei paesi di origine. Gli anni passati, ha detto, sono i più fallimentari dell’Ue della sua storia per la Brexit e la mancata gestione dell’immigrazione di massa. Orban si augura un’Europa forte, possibile solo con stati nazioni forti. Condanna la proposta di bilancio della Commissione europea, “perché aiuta la migrazione”, e crede che le prossime elezioni europee, nel 2019, saranno decisive, e gli elettori dovranno scegliere “fra chi aiuta e chi contrasta la migrazione”.

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