Il naufragio è avvenuto a otto miglia a nord di Mellitah a causa delle condizioni del mare. Le onde alte, riferiscono i libici, hanno "sfasciato parte del gommone" e "alcuni migranti illegali sono caduti in mare". I sopravvissuti sono stati soccorsi e poi portati in un centro di Tripoli per la lotta all'immigrazione clandestina
Un gommone carico di migranti è naufragato ieri davanti alle coste della Libia. La “guardia costiera” del Paese nordafricano ha salvato 115 persone, tra cui 2 bambini e 22 donne, mentre sono stati recuperati in mare 5 corpi senza vita, appartenenti a tre uomini e due donne. A riferirlo è un comunicato della Marina libica pubblicato su Facebook. Si tratta di migranti provenienti tutti da Paesi africani, tranne quattro pachistani.
#Libya Coast Guard rescued Monday 115 illegal #migrants and recovered 5 bodies – 2 women and 3 men – 8 miles off Mellitah, western Libya. The migrants’ rubber boat capsized due to high waves.
Video credit: Libya Coast Guardhttps://t.co/a1Pr8AGb7C— The Libya Observer (@Lyobserver) 19 giugno 2018
Il naufragio è avvenuto a otto miglia a nord di Mellitah, a ovest di Tripoli, a causa delle difficili condizioni del mare. Nel comunicato i libici specificano che le onde alte hanno “sfasciato parte del gommone” e “alcuni migranti illegali sono caduti in mare”. Le persone soccorse sono state portate alla base navale della Capitale, dove hanno ricevuto “aiuto umanitario e medico” prima di essere consegnate “all’organismo per la lotta contro l’immigrazione clandestina, centro di accoglienza di Tariq Al-Sekka“. Una struttura, questa, che come tante altre sul suolo libico presenta gravi carenze igienico-sanitarie e di sicurezza e problemi di sovraffollamento.
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