Il Comune, guidato dal centrosinistra, tenta la soluzione innovativa dopo mesi di polemiche e risse: insonorizzare i locali. Il sindaco al Fatto.it: "Nessuno ha la bacchetta magica, vediamo se funziona". Le opposizioni: "Situazione fuori controllo, schieri i vigili urbani"
Un sistema di teli fonoassorbenti per combattere la movida notturna. L’idea innovativa per risolvere l’annosa questione delle risse e degli schiamazzi nei centri cittadini è venuta al Comune di Prato che, primo in Italia, ha deciso di risolvere il problema con una mossa a sorpresa che non scontenterà né residenti né i commercianti e i clienti dei locali notturni: installare dei pannelli sui soffitti di pub e discoteche per insonorizzare l’ambiente soprastante e creare una barriera tra le case. “Quella dei teli fonoassorbenti è una sperimentazione che potrebbe risolvere la classica diatriba tra residenti e giovani che nel fine settimana vogliono divertirsi – spiega il sindaco di Prato, Matteo Biffoni, a Ilfattoquotidiano.it – sul tema della movida nessuno ha la bacchetta magica quindi vediamo se questa idea funziona”.
La soluzione del Comune è arrivata quasi per caso: il 26 e il 27 maggio scorso infatti nella casa del cinema di Prato, alle Manifatture Digitali Cinema, si è tenuta una due giorni tutta dedicata alla piccola e media imprenditoria cinematografica toscana. E in quell’occasione, per non disturbare i residenti del centro, il Comune ha chiamato un’impresa specializzata per insonorizzare l’area. Così all’assessore allo Sviluppo Economico, Daniele Toccafondi, è venuta l’idea di estendere l’esperimento anche alle vie del centro storico, dove nel fine settimana i giovani si riversano fino a tardi provocando l’ira dei residenti. “Ho lanciato una sfida al team di esperti: riuscire a ridurre il rumore anche all’esterno così da mettere un punto ai problemi legati al caos della movida – ha spiegato l’assessore al quotidiano La Nazione – anche lo scorso anno abbiamo avuto molte segnalazioni da residenti e dai titolari di bed and breakfast in difficoltà perché gli ospiti non riuscivano a riposare”. L’esperimento partirà in due vie del centro storico particolarmente affollate di locali, via Settesoldi e via Puglisi, e se funzionerà si estenderà presto a tutta l’area dentro le mura della città.
Prato, come molte altre città toscane tra cui Livorno, Pisa e Firenze, si trova da tempo ad affrontare il problema della movida selvaggia e della microcriminalità. L’estate scorsa nelle vie del centro è stato sperimentato il servizio di steward specializzati che monitorano i locali cercando di combattere i comportamenti molesti e gli schiamazzi notturni ma solo a giugno proprio in via Settesoldi e in piazza Mercatale, la città è stata teatro di due risse (un ferito) che hanno fatto esplodere la rabbia dei residenti e portato la questione anche in consiglio comunale, con le opposizioni (Lega e M5S) che sono andate all’attacco del Partito Democratico che sostiene il sindaco Matteo Biffoni.
“La situazione ormai è fuori controllo – ha detto la consigliera pentastellata Silvia La Vita, che ha assistito ad una delle due risse in diretta – e il sindaco dovrebbe in primis garantire una pattuglia dei vigili urbani che presidi il centro storico nella notte dei week end”. Ma il sindaco Biffoni – che tra un anno tenterà la rielezione in una delle ultime isole felici rimaste in Toscana per il centrosinistra – non ci sta a finire sulla graticola proprio sul tema della sicurezza: “Prato è una grande città e da noi nel week end vengono giovani da tutta la Toscana – dice Biffoni – quindi adesso dobbiamo cercare di trovare una soluzione al problema del rumore e della sicurezza: da una parte è giusto che a vent’anni i giovani si divertano e facciano anche un po’ di confusione, dall’altra ogni sabato mattina ricevo decine di mail e messaggi di residenti infuriati che non sono riusciti a chiudere occhio per tutta la notte. Quella dei teli fonoassorbenti potrebbe essere una soluzione a questo problema”.
Dall’altra parte, i giovani che vivono la città tutti i giorni non vogliono passare per molestatori o disturbatori della quiete e a loro volta denunciano comportamenti poco ortodossi dei residenti del centro: “Venerdì notte intorno alle due e mezzo eravamo davanti a un noto locale del centro proprio in via Settesoldi – racconta al Ilfatto.it una giovane habitué della movida cittadina – e mentre stavamo chiacchierando tra noi ci è arrivata in testa una secchiata d’acqua da una casa. Non è la prima volta che succede e non è questo il modo per risolvere il problema. Ben vengano i pannelli per insonorizzare la zona ma il Comune dovrebbe occuparsi dei veri problemi del centro: ovvero tutto lo spaccio di droga nelle piazze cittadine. Lo sanno tutti e il Comune non fa niente”.