“Ci vogliono schedare, facciano pure siamo abituati se vogliono possono pure marchiarci”. Le parole del ministro dell’Interno Matteo Salvini hanno riacceso il dibattito interno alla comunità rom abituata ormai da anni a questo tipo di attacchi: “Dice che ci vuole cacciare ma qui sono tutti apolidi, comunitari o addirittura italiani di terza generazione – ci dice Riba, uno dei capi del campo La Barbuta a Roma -; io sono qui da cinquant’anni i miei figli sono nati qui e così i miei nipoti”. “I nostri figli vanno a scuola – aggiunge Mahlec, altro abitante del campo – sono italiani. Io stesso sono nato e cresciuto qui. Se mi rimandano nel paese in cui è nata la mia famiglia non mi riconoscono e non sanno nemmeno chi sono”

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Censimento rom, le voci dal campo: “Ecco cosa vuol dire essere zingari nell’Italia di Salvini”

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