Nessun prodigio, purtroppo. Nessuna seduta spiritica o connesso fenomeno paranormale all’orizzonte. Ecco svelato l’imbroglio: il 2 agosto, ad Aosta, non resusciterà Compay Segundo, ma riproporrà il suo repertorio il “Grupo Compay Segundo”, che l’ha accompagnato negli ultimi tempi
Ma com’è possibile che venga annunciato il concerto della leggenda della musica latina vent’anni dopo le sue ultime, e uniche, performance nella nostra penisola, quando irruppe in scena ballando e dimenandosi per più di un’ora? È vero che Segundo ebbe a dichiarare a più riprese che avrebbe voluto restare al mondo almeno fino al compimento di 116 anni, l’età-record in cui spirò sua nonna, e se così fosse stato quest’estate sarebbe venuto veramente ad Aosta, travolgendo gli astanti con la sua presenza carismatica e la sua risata inconfondibile e contagiosa. Ma un’insufficienza renale se l’è portato via quindici anni fa, lo sa chiunque, persino chi ascolta Gue Pequeno e oggi il Nostro riposa nel cimitero di Santiago de Cuba.
Nessun prodigio, purtroppo. Nessuna seduta spiritica o connesso fenomeno paranormale all’orizzonte. Ecco svelato l’imbroglio: il 2 agosto, ad Aosta, non resusciterà Compay Segundo, ma riproporrà il suo repertorio il “Grupo Compay Segundo”, che l’ha accompagnato negli ultimi tempi e comprende pure suo figlio, Salvador Repilado. Una band che tramanda la lezione musicale del suo fondatore in giro per il globo, non perdendo la sana abitudine di esibirsi nel mitico Salon 1930 dell’hotel Nacional de L’Avana. Sigaro in bocca, un buon rum e panama d’ordinanza in testa, Compay se la starà ridendo da par suo in qualche posto assolato nell’eternità.