“Razzisti anche giudici e carabinieri?”. È il tweet con cui il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha commentato stamattina l’operazione che, a Lamezia Terme, ha portato all’arresto di 5 rom e al divieto di dimora nel comune calabrese di altri 34. Su richiesta della procura guidata da Salvatore Curcio il gip ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare. Agli indagati vengono contestati i reati di furto aggravato, l’attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti, discarica non autorizzata, inquinamento ambientale e violazione di sigilli.
E se Salvini festeggia sui social – solo ieri ha lanciato la sua offensiva razziale, auspicando un censimento di tutti i rom: “Ma se sono italiani dobbiamo tenerceli” – esulta per l’indagine della procura il deputato della Lega, Domenico Furgiuele, che, oltre a essere segretario regionale del Carroccio, è proprio di Lamezia Terme. Alla notizia dell’arresto dei rom, infatti, Furgiuele ha commentato con entusiasmo: “È un segnale forte, – dice – di grande importanza quello che le istituzioni giudiziarie e le forze dell’ordine stanno dando in queste ore con l’esecuzione di svariate misure cautelari emesse, a quanto è dato finora sapere, nei confronti di soggetti operanti nel campo nomadi di Scordovillo che si sarebbero macchiati di odiosi reati ambientali e contro il patrimonio”.
Il parlamentare calabrese del Carroccio rincara la dose: “L’aria sta cambiando nel nostro Paese, soprattutto per quanti credono di poterla inquinare e avvelenare a piacimento accendendo roghi e facendo quel che gli pare. Plaudo a questa iniziativa giudiziaria che restituisce ai cittadini di Lamezia fiducia nelle istituzioni e contribuisce a demolire la convinzione, nutrita da qualche campione del pauperismo salottiero, che esistano cittadini al di sopra del diritto e ghetti dove vige il principio dell’impunità. Bene così e complimenti alle autorità giudiziarie e ai valorosi uomini delle forze dell’ordine”. L’operazione tanto decantata da Furgiuele è stata condotta dai carabinieri della compagnia di Lamezia Terme e dal Noe di Catanzaro. Gli stessi investigatori che, nel febbraio scorso, avevano confiscato alcuni beni intestati alla moglie di Furgiuele, figlia dell’imprenditore Salvatore Mazzei, oggi in carcere per reati di mafia. In quel caso i carabinieri non avevano ricevuto alcun plauso, né dalla Lega e né da Salvini. E neanche dall’entusiasta Furgiuele. Alla moglie del parlamentare della Lega, infatti, gli uomini del maggiore Gerardo Lardieri hanno confiscato due società e un palazzo che facevano parte dell’impero di Mazzei, valutato più di duecento milioni di euro. Un fiume di soldi che, stando alle indagini della Dda di Catanzaro, erano provenienti dalle attività illecite del suocero di Furgiuele: per gli inquirenti è un imprenditore di riferimento della ‘ndrangheta.
Elementi giudicati irrilevanti da Salvini: la confisca, infatti, avvenne prima delle elezioni ma il leader del Carroccio non esitò un attimo a inserirlo in lista per le politiche. La Lega, quindi, prese anche i voti del genero di un uomo arrestato per mafia. Il nuovo ministro dell’Interno non ebbe niente da dire neanche nel 2012, quando sui giornali finì un altra vicenda legata al suo parlamentare: Furgiuele prenotò e si fece carico delle stanze d’albergo utilizzate a Lamezia Terme da tre killer che poco prima avevano commesso un omicidio a Vibo Valentia legato a una faida tra cosche locali. Il parlamentare non è mai stato indagato per reati di mafia: sostenne di non sapre chi fossero i tre ospiti e alla polizia – che lo interrogò sei mesi più tardi – disse di aver fatto solo una cortesia a un capocantiere di un’impresa edile con la quale aveva rapporti di lavoro. “Mi chiedeva se potevo occuparmi di far ospitare presso l’albergo Phelipe un suo zio proveniente da Roma per una sola sera. Ho ritenuto giusto favorirlo”, disse.
Tornando all’inchiesta di oggi, invece, i carabinieri hanno ricostruito una complessa filiera criminale al cui vertice ci sarebbe la “Beda Ecologia Srl” che si occupa del trasporto rifiuti. All’interno del campo nomadi, la procura ha scoperto una serie di “microconferitori” dove confluivano rifiuti pericolosi e non. Una parte di questi venivano venduti alla società “Beda” mentre gli scarti della lavorazione venivano sversati lungo la via d’accesso all’accampamento diventate discariche abusive. Una volta riempite le discariche, i rifiuti venivano incendiati inquinando il suolo con possibile interessamento della falda acquifera. Per non parlare delle nubi tossiche, contenenti diossina, che invadevano Lamezia Terme nei pressi dell’ospedale che si trova proprio vicino al campo nomadi.
Cronaca
Lamezia, arrestati 5 rom: Salvini esalta i carabinieri. Gli stessi che confiscarono i beni alla moglie del suo deputato
Operazione dei militari del Noe. Il ministro dell'Interno: "Razzisti anche loro?". Il parlamentare della Lega Furgiuele: "Complimenti ai valorosi uomini delle forze dell'ordine”. Gli stessi investigatori che, nel febbraio scorso, avevano confiscato alcuni beni intestati alla moglie di Furgiuele, figlia dell’imprenditore Salvatore Mazzei, oggi in carcere per reati di mafia. In quel caso i militari non avevano ricevuto alcun plauso, né dalla Lega e né da Salvini
“Razzisti anche giudici e carabinieri?”. È il tweet con cui il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha commentato stamattina l’operazione che, a Lamezia Terme, ha portato all’arresto di 5 rom e al divieto di dimora nel comune calabrese di altri 34. Su richiesta della procura guidata da Salvatore Curcio il gip ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare. Agli indagati vengono contestati i reati di furto aggravato, l’attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti, discarica non autorizzata, inquinamento ambientale e violazione di sigilli.
E se Salvini festeggia sui social – solo ieri ha lanciato la sua offensiva razziale, auspicando un censimento di tutti i rom: “Ma se sono italiani dobbiamo tenerceli” – esulta per l’indagine della procura il deputato della Lega, Domenico Furgiuele, che, oltre a essere segretario regionale del Carroccio, è proprio di Lamezia Terme. Alla notizia dell’arresto dei rom, infatti, Furgiuele ha commentato con entusiasmo: “È un segnale forte, – dice – di grande importanza quello che le istituzioni giudiziarie e le forze dell’ordine stanno dando in queste ore con l’esecuzione di svariate misure cautelari emesse, a quanto è dato finora sapere, nei confronti di soggetti operanti nel campo nomadi di Scordovillo che si sarebbero macchiati di odiosi reati ambientali e contro il patrimonio”.
Il parlamentare calabrese del Carroccio rincara la dose: “L’aria sta cambiando nel nostro Paese, soprattutto per quanti credono di poterla inquinare e avvelenare a piacimento accendendo roghi e facendo quel che gli pare. Plaudo a questa iniziativa giudiziaria che restituisce ai cittadini di Lamezia fiducia nelle istituzioni e contribuisce a demolire la convinzione, nutrita da qualche campione del pauperismo salottiero, che esistano cittadini al di sopra del diritto e ghetti dove vige il principio dell’impunità. Bene così e complimenti alle autorità giudiziarie e ai valorosi uomini delle forze dell’ordine”. L’operazione tanto decantata da Furgiuele è stata condotta dai carabinieri della compagnia di Lamezia Terme e dal Noe di Catanzaro. Gli stessi investigatori che, nel febbraio scorso, avevano confiscato alcuni beni intestati alla moglie di Furgiuele, figlia dell’imprenditore Salvatore Mazzei, oggi in carcere per reati di mafia. In quel caso i carabinieri non avevano ricevuto alcun plauso, né dalla Lega e né da Salvini. E neanche dall’entusiasta Furgiuele. Alla moglie del parlamentare della Lega, infatti, gli uomini del maggiore Gerardo Lardieri hanno confiscato due società e un palazzo che facevano parte dell’impero di Mazzei, valutato più di duecento milioni di euro. Un fiume di soldi che, stando alle indagini della Dda di Catanzaro, erano provenienti dalle attività illecite del suocero di Furgiuele: per gli inquirenti è un imprenditore di riferimento della ‘ndrangheta.
Elementi giudicati irrilevanti da Salvini: la confisca, infatti, avvenne prima delle elezioni ma il leader del Carroccio non esitò un attimo a inserirlo in lista per le politiche. La Lega, quindi, prese anche i voti del genero di un uomo arrestato per mafia. Il nuovo ministro dell’Interno non ebbe niente da dire neanche nel 2012, quando sui giornali finì un altra vicenda legata al suo parlamentare: Furgiuele prenotò e si fece carico delle stanze d’albergo utilizzate a Lamezia Terme da tre killer che poco prima avevano commesso un omicidio a Vibo Valentia legato a una faida tra cosche locali. Il parlamentare non è mai stato indagato per reati di mafia: sostenne di non sapre chi fossero i tre ospiti e alla polizia – che lo interrogò sei mesi più tardi – disse di aver fatto solo una cortesia a un capocantiere di un’impresa edile con la quale aveva rapporti di lavoro. “Mi chiedeva se potevo occuparmi di far ospitare presso l’albergo Phelipe un suo zio proveniente da Roma per una sola sera. Ho ritenuto giusto favorirlo”, disse.
Tornando all’inchiesta di oggi, invece, i carabinieri hanno ricostruito una complessa filiera criminale al cui vertice ci sarebbe la “Beda Ecologia Srl” che si occupa del trasporto rifiuti. All’interno del campo nomadi, la procura ha scoperto una serie di “microconferitori” dove confluivano rifiuti pericolosi e non. Una parte di questi venivano venduti alla società “Beda” mentre gli scarti della lavorazione venivano sversati lungo la via d’accesso all’accampamento diventate discariche abusive. Una volta riempite le discariche, i rifiuti venivano incendiati inquinando il suolo con possibile interessamento della falda acquifera. Per non parlare delle nubi tossiche, contenenti diossina, che invadevano Lamezia Terme nei pressi dell’ospedale che si trova proprio vicino al campo nomadi.
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Lo strapotere dei social media sulle nostre esistenze. La giornalista Romanelli: “Vi spiego come tutelarsi”
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Politica
La Camera respinge la sfiducia a Santanchè: “Sulle dimissioni rifletterò”. Conte: “Siete responsabili di un disastro morale”. Schlein: “Meloni ancora in fuga”
Economia & Lobby
A Milano indagine per evasione fiscale su Twitter-X. Mancati pagamenti Iva per 12,5 milioni
Cronaca
Francesco, condizioni critiche ma stazionarie: “Nuova tac di controllo”. Ha visto il cardinale Parolin. Buenos Aires in ansia per il ‘suo’ Papa
(Adnkronos) - L'indagine su Twitter International Uk vede due indagati - si tratta di due ex amministratori (un irlandese e un indiano) - che si sono succeduti negli ultimi anni alla guida del social poi rilevato da Elon Musk a fine 2022. L'indagine nasce da un controllo fiscale della Gdf, concluso ad aprile 2024, proprio sulla piattaforma americana, che oggi si chiama 'X', sulla scia delle stesse verifiche fatte su Meta. Il fascicolo è affidato dal pm Giovanni Polizzi, già protagonista di altre indagini sui colossi del web.
Il punto centrale del fascicolo affidato a Polizzi, lo stesso che si è occupato dell'inchiesta su Meta, è l'idea che debbano essere tassate come transazioni commerciali le iscrizioni gratuite alle piattaforme online in cambio della cessione dei propri dati personali, che hanno un valore economico, visto che consentono la profilazione degli utenti.
Solo lo scorso dicembre la procura di Milano ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti dei rappresentanti legali della società di diritto irlandese Meta, titolare dei social Facebook e Instagram. L'inchiesta - ancora aperta - ipotizza per il colosso l'omessa dichiarazione e mancato pagamento - tra il 2015 e il 2021 - dell'Iva per un totale di oltre 877 milioni di euro.
Washington, 25 feb. (Adnkronos) - La Casa Bianca attribuisce il grosso livido sulla mano destra di Donald Trump, che era visibile durante l'incontro di ieri con il presidente francese Emmanuel Macron, alle strette di mano del presidente americano.
"Il presidente Trump è un uomo del popolo", ha affermato la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, aggiungendo: "Il suo impegno è incrollabile e lo dimostra ogni singolo giorno. Il presidente Trump ha lividi sulla mano perché lavora costantemente e stringe mani tutto il giorno, tutti i giorni".
Roma, 25 feb. (Adnkronos) - Sono due i momenti della replica di Daniela Santanchè sottolineati dalle opposizioni, che oggi hanno votato compatte la mozione di sfiducia alla ministra del Turismo. Il primo quello sull''intemerata' del tacco 12 e il glamour, della sinistra che odia la ricchezza. Un tentativo di 'buttarla in caciara' e uscire dal merito, grave, della vicenda, dicono le opposizioni. L'altro passaggio è meno di colore e più inquietante, sostengono, ed è quando la ministra ha detto che alla prossima udienza valuterà le dimissioni "ma lo farò da sola - ha scandito- con me stessa, senza nessuna costrizione e forzatura". Una sottolineatura che, secondo le opposizioni, è un chiaro messaggio a Giorgia Meloni. E fa crescere l'interrogativo: perché la premier Meloni si fa trattare in questo modo? E' la domanda dei parlamentari di minoranza in Transatlantico.
Giuseppe Conte intervenendo in aula nelle dichiarazioni di voto ha dato una sua versione: "Ci sono solo due plausibili spiegazioni. La prima è che lei, Santanchè, ricatta Meloni. Può darsi che all'opposizione abbiate condiviso segreti che oggi mettono in imbarazzo la presidente del Consiglio e allora comprenderemmo perché ogni giorno Meloni dice che non è ricattabile... La seconda è che Fdi dopo aver avuto come motto 'legge e ordine', oggi che siete al potere si sentite casta intoccabile. Il caso Delmastro è l'esempio di questa vostra convinzione di essere al di sopra della legge".
Anche Elly Schlein si rivolge alla premier Meloni: "Cosa le impedisce di far dimettere Santanchè? Come è possibile accettare in silenzio, dopo che Santanchè ha detto che del pressing di Fdi se ne frega, che lei e solo lei decide se dimettersi come se non esistesse una presidente del Consiglio?". E insiste: "Meloni è stata campionessa mondiale di richieste di dimissioni e oggi ha disertato quest'aula, come fa non vergognarsi della sua incoerenza, come fa a non rendersi conto di quanto sia vigliacco il suo atteggiamento di continua fuga da quest'aula e dalla realtà? Dove si è nascosta la premier? Forse sta registrando un altro video, un contributo da inviare a una convention fra motoseghe e saluti nazisti?".
Conte ribatte anche al passaggio 'tacco 12' della ministra: "Lei ha detto che odiamo la ricchezza, ma non dica baggianate, siete voi che avete fatto la guerra ai poveri, che odiate i poveri. Noi odiamo o meglio ancora contrastiamo, la disonestà". Una questione, quella dei tacchi e delle borsette, che fa sbottare Schlein: "Lei viene qui a difendere le borsette, chi difende gli italiani dalla bollette? Noi non siamo qui per fare un processo ma per porre una gigantesca questione di opportunità politica: davanti ad accuse così gravi, per non ledere le istituzioni, avrebbe dovuto dimettersi".
La segretaria del Pd si rivolge quindi alla maggioranza: "Speriamo in un sussulto della maggioranza e dei singoli parlamentari. Se oggi salvate Santanchè dimostrate che a voi interessa difendere i vostri più che difendere l'onore delle istituzioni. Questa non è difesa nazionale, è difesa tribale". Per Elisabetta Piccolotti che interviene a nome di Avs, "il problema non è la ricchezza della ministra, il problema è che quando si è ricchi e non si pagano" gli stipendi ai lavoratori e si umiliano "le persone più povere".
Anche Iv, Più Europa e Azione che non avevano sottoscritto la mozione di sfiducia, hanno comunque dichiarato il voto a favore in aula. "Noi sappiamo che la mozione di sfiducia non sarà approvata, ma chiunque si è accorto che la ministra Santanchè non è sfiduciata da coloro che hanno presentato questa mozione ma dalla sua stessa maggioranza, dalla premier Meloni", dice Davide Faraone di Iv. Per Azione Antonio D'Alessio spiega: "Le mozioni di sfiducia non ci piacciono" e "la ministra non è colpevole fino a prova contraria" ma "è il quadro complessivo che finisce con il restituirci una politica rispetto alla quale scivolano via situazioni che non consentono una azione della ministra libera di condizionamenti". Linea simile a Riccardo Magi di Più Europa: "Per noi Santanché dovrebbe dimettersi" non per le questioni giudiziarie, ma "perché ha inanellato una serie di fallimenti da ministro". Intanto in serata l'aula ha respinto la sfiducia con 206 voti.
Londra, 25 feb. (Adnkronos/Afp) - Il primo ministro britannico Keir Starmer ha confermato che ospiterà colloqui sull'Ucraina con gli alleati nel fine settimana, dopo essere tornato dall'incontro con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump alla Casa Bianca. "Ospiterò diversi paesi questo fine settimana per continuare a discutere di come procedere insieme come alleati alla luce della situazione che ci troviamo ad affrontare", ha detto ai giornalisti.
Tel Aviv, 25 feb. (Adnkronos) - Le Idf e lo Shin Bet hanno sventato un piano terroristico che prevedeva l'uso di una bomba da 100 kg a Kabatiya, in Cisgiordania. Lo ha reso noto l'Idf, aggiungendo che nel corso dell'operazione, i soldati hanno perquisito decine di siti, arrestato 15 terroristi, localizzato armi e smantellato esplosivi.
Washington, 25 feb. (Adnkronos) - "Sono stata rapita dai terroristi di Hamas il 7 ottobre dal Nova Festival insieme al mio compagno, Avinatan Or. Siamo stati presi con la forza, separati e siamo entrati nell'inferno sulla terra". Lo ha detto l'ostaggio liberato Noa Argamani al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, aggiungendo che "non abbiamo più tempo! Sono qui oggi, il che è un miracolo, ma ci sono ancora 63 ostaggi che stanno vivendo questo incubo, senza sapere se vivranno o moriranno. Non c'è bisogno che vi racconti di Kfir e Ariel Bibas e della loro madre Shiri. Una madre e i suoi bambini che sono stati brutalmente assassinati in prigionia".
Roma, 25 feb (Adnkronos) - Ha da poco preso il via alla Camera la 'chiama' dei deputati per il voto alla mozione di sfiducia nei confronti della ministra del Turismo Daniela Santanchè.