Certe cose non hanno età. A Lanciano un uomo di 96 anni, dopo dieci anni di matrimonio in bianco, chiede il divorzio dalla sua seconda moglie, più giovane di lui di 41 primavere. Vuole il divorzio diretto, senza nessun avvio delle normali procedure di separazione. Per “giusta causa”: non ha mai consumato il rapporto coniugale, infatti. E non certo per sua volontà. La donna, che ha 55 anni, lo avrebbe illuso, irretito e raggirato, non concedendosi nemmeno una volta e puntando invece dritto a questioni ben più solide e materiali: il suo appartamento e la sua pensione di reversibilità. Bastava attendere che l’ultranovantenne, un finanziere in pensione ospite di una casa di riposo, morisse. Ma invece l’uomo, alla fine, si è ribellato. Perché non avrebbe mai dormito con lei, e nemmeno convissuto. E perciò pretende giustizia. C’è di più: le figlie dell’anziano erano completamente all’oscuro del matrimonio contratto dal padre, con rito civile, nel 2009. Se ne sono accorte per caso, l’anno scorso, vedendosi recapitare strane cartelle esattoriali.
Tutto ha avuto inizio poco prima del “colpo di fulmine”. Nel 2009 l’uomo ha urgenza di vendere casa. Si fa accompagnare in un’agenzia immobiliare, gestita dal partner della sua futura consorte. Scocca l’amore, o meglio, l’occasione. La donna comincerebbe a tampinare il vedovo e questo gli fornisce subito la sua prima prova di devozione: la gran parte della somma incassata per la vendita dell’immobile la regala a lei. Alle figlie restano solo le briciole. Novembre dello stesso anno: i due convolano a nozze. In questo modo: lei andrebbe a prelevarlo di peso nell’ospizio dove già dimora e lo trascinerebbe al comune di Lanciano. Testimoni legali del rito? Due emerite sconosciute. Il Romeo, in quel momento, ha 87 anni, la Giulietta 46. A seguire, nessuna festa o pranzo. E neanche la luna di miele. Tant’è che la premurosa coniuge lo riaccompagna in tempi-record nella casa di riposo, dove lui mantiene e manterrà il segreto sul matrimonio appena contratto.
Ogni tanto l’innamorata, si fa per dire, si fa risentire. Qualche telefonata, qualche visita fulminea in loco. Per sicurezza, si spaccerebbe sempre per sua nipote. E in un eccesso di zelo gli avrebbe organizzato persino il funerale, ordinando una bara e dettando il seguente necrologio: “Danno la triste notizia della morte le figlie, i genitori, i nipoti”. Che però non sanno niente, e il nonno è ancora vivo e vegeto.
Una storia terminata davanti al giudice civile Giovanni Nappi. L’avvocato del 96enne, Andrea Cerrone, sostiene che il suo assistito sia stato “circuito” dalla questa donna. “Lui – dice – ricorda di avere firmato degli atti, non sa nemmeno il cognome di questa moglie. Non ha mai abitato con lei, mai dormito nello stesso letto, come attesta il registro delle presenze dell’ospizio lasciato solo per ricoveri ospedalieri. Lei ha anche un compagno fisso”. Il legale della donna, Carmelina Arditelli, invece ribatte: “Hanno vissuto insieme per quattro mesi”.