Ridiscutere l’accordo sulla linea Tav Torino-Lione, ma anche rivedere la fattibilità di tutte le principali grandi opere in corso di realizzazione sotto il profilo della sostenibilità economica o anche ambientale: dal Terzo Valico dei Giovi che da Genova va a Tortona all’altra Tav che dovrebbe attraversare Firenze. E’ la linea del governo espressa dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli durante il primo question time alla Camera dopo l’inizio della nuova legislatura. Toninelli, sull’alta velocità Torino-Lione ha sostanzialmente confermato quanto scritto nel contratto di governo firmato da M5s e Lega: “Ci impegniamo – ha ribadito nell’Aula di Montecitorio, rispondendo a un’interrogazione del Pd – a ridiscutere integralmente il progetto nell’applicazione dell’accordo tra Italia e Francia“. Sono vari i punti di riflessione, secondo il ministro. Per esempio cita il fatto che “su questa direttrice non si sia verificato il previsto incremento dei traffici di merci che era il presupposto fondamentale dell’opera, come ha recentemente confermato anche il commissario di governo”. E’ proprio su questo che replica il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, secondo il quale la riduzione delle merci sulla Torino-Lione è “dovuta sia al fatto che nell’attuale tunnel passano solo treni che, per lunghezza e dimensione, sono sempre più marginali nel trasporto merci, sia alla rilevante questione di sicurezza: le vie di fuga sono a distanza di 7 km l’una dall’altra, e mancano anche gli impianti di aerazione”. Aspetti, ricorda, scritti “nero su bianco, nella relazione del commissario di governo”.
Terzo Valico e Tav di Firenze
Lo stesso discorso vale, dice Toninelli, per il Terzo Valico dei Giovi che dovrebbe collegare Genova a Tortona. “Servono ulteriori valutazioni costi-benefici e deve essere chiaro che le opere devono essere condivise con le istituzioni locali e con i cittadini, dando ampio risalto alla trasparenza; i cittadini devono sentirsi tutelati dall’azione del governo”. Infine Firenze, con la linea ad alta velocità che dovrebbe passare sotto alla città e la possibile espansione dell’aeroporto. Anche qui il ministero “si riserva di valutare proposte alternative” ripete Toninelli alla Camera. “Stiamo parlando di un’opera vista da molti come molto impattante dal punto di vista delle bellezze storiche e naturalistiche dell’area – dice il ministro – Un’opera che consentirebbe un risparmio di tempo sulla tratta Roma-Milano di appena cinque minuti, secondo calcoli diffusi ampiamente. Stando a uno studio di Rfi, datato 2016, la nuova stazione, data la sua posizione, sarebbe usata dal 15 per cento di viaggiatori in meno rispetto a Santa Maria Novella e la potenziale riduzione di viaggiatori Av sarebbe del 10 per cento”. Quanto allo scalo aereo Toninelli parla di “tante perplessità sugli impatti dell’opera, soprattutto in relazione alle traiettorie di volo molto vicine al centro storico di Firenze”.
Il nervo scoperto in maggioranza
E’ un tema più che delicato, da maneggiare con molta cautela all’interno della maggioranza che sostiene il governo di Giuseppe Conte. Sulle due grandi opere toscane il M5s in Regione Toscana aveva inviato a Toninelli un dossier per chiederne lo stop. Ma la Lega, almeno in Toscana, è favorevole soprattutto all’allargamento dell’aeroporto di Peretola. Lo stesso vale per il Terzo Valico perché la Regione Liguria e il suo presidente Giovanni Toti (uno dei forzisti più vicini a Matteo Salvini) sono energici sostenitori della linea ferroviaria che dovrebbe unire Genova alle principali tratte tra Milano e Torino. Meno di un mese fa in consiglio regionale la Lega votò a favore di un ordine del giorno di maggioranza che chiedeva la prosecuzione del progetto. “Il ministro Toninelli – dichiara il sindaco di Genova Marco Bucci (centrodestra) – ha detto che quest’opera deve essere condivisa con le istituzioni locali, possiamo assicurargli che in Liguria e a Genova troverà amministratori impegnati a far sì che l’opera venga realizzata e completata nel più breve tempo possibile”. Anche Bucci ritiene che il Terzo Valico sia ormai in una situazione “irreversibile”, come il governatore Toti e esponenti del Pd.
Pd: “Revisione Tav già fatta da Delrio”. Fi: “Terzo Valico? Ma se è già quasi conclusa…”
E d’altra parte le interrogazioni alle quali Toninelli ha risposto durante il question time sono state firmate proprio da deputati del Pd del Piemonte e della Liguria. “La richiesta di una verifica di costi/benefici – dice una di loro, Raffaella Paita, che ha illustrato l’interrogazione – appare del tutto pretestuosa e finalizzata ad assecondare un certo ideologismo ‘anti’ anche perché su tutte le opere, per esplicito intendimento del precedente governo, sono state già effettuate le analisi costi/benefici e compiuti importanti percorsi istituzionali per la più ampia condivisione possibile”. Ad esempio, ricordano i firmatari, una revisione del progetto del Tav è stata fatta con l’ex ministro Graziano Delrio che per la tratta nazionale “ha dimezzato i costi, riutilizzando una parte rilevante della linea storica”. Dopo la risposta di Toninelli è stato Davide Gariglio a replicare che il ministro “si trasforma da ministro della Trasparenza in quello della Reticenza”. “In attesa di questi fantomatici risultati – insiste Gariglio – che scelte sono state assunte dal governo per la continuazione dei lavori visto che, ad esempio, per quanto concerne il Terzo Valico si è già giunti al 40 per cento di realizzazione, mentre nel caso della Tav la negazione degli accordi internazionali prevede il pagamento di penali e la restituzione dei finanziamenti ottenuti? Sono tutte domande alle quali il ministro Toninelli si è sottratto”.
Per Giorgio Mulè, altro parlamentare ligure di Forza Italia, Toninelli si è fatto “trovare come uno scolaro totalmente impreparato” perché “non è stato in grado neppure di balbettare qualcosa di men che fumoso del solito e stantio annuncio della mai chiarita valutazione costi/benefici. Sul Terzo Valico, opera fondamentale per lo sviluppo del nord-ovest, siamo addirittura all’annuncio di ‘ulteriori valutazioni costi-benefici’ di un’opera in gran parte già completata”.
La linea di Toninelli: “Ascoltiamo i territori, anche per risparmiare”
L’obiettivo di Toninelli è “riesaminare in tempi brevi le diverse grandi opere per individuare quelle necessarie e buone per i cittadini, che dovranno quindi essere concluse a partire da quelle già iniziate. Tra quelle invece non a vantaggio della popolazione dovremo in un secondo momento analizzare e valutare nel dettaglio come agire, in un processo del tutto analogo a quello svolto in altri Paesi europei come la Francia“. La strada è quella della “politica del confronto” e del “project review” perché sono “strumenti di programmazione e valutazione delle scelte strategiche” anche in chiave di perfezionamento dei progetti e di risparmi. Su tutti questi dossier il ministero darà i primi responsi “nelle prossime settimane” ha detto Toninelli senza dare scadenze precise. Gli uffici del ministero sono già al lavoro, spiega, “sui singoli dossier per un’attenta analisi dei costi-benefici e per la valutazione della sostenibilità effettiva dal punto di vista economico, ambientale e sociale” quindi approfondendo il quadro anche sotto il profilo dell’utilità “per i cittadini e imprese”, dei bisogni e delle esigenze del territorio “e non incentrando le priorità sull’interesse esclusivo di chi realizzerà le opere”.