Il governo corre ai ripari per dare una prima risposta all’emergenza del Palagiustizia di Bari, dichiarato inagibile da quasi un mese per rischio crollo. Il Consiglio dei ministri, su proposta del titolare della Giustizia Alfonso Bonafede, ha approvato un decreto legge con l’obiettivo di smantellare la tendopoli sotto la quale, da fine maggio, si stanno celebrando le udienze. Il provvedimento dispone la sospensione dei processi fino al 30 settembre, congelando così un’emergenza che aveva portato a situazioni davvero al limite, come quando lo scorso 15 giugno un forte temporale aveva allagato le tende.

“A Bari non avranno più bisogno di fare udienze nelle tende, una cosa inaccettabile per una Repubblica democratica”, ha spiegato Bonafede, che nel capoluogo pugliese era stato il 7 giugno per verificare di persona la situazione in una delle sue prime uscite da ministro. Il governo, ha aggiunto il Guardasigilli, si impegnerà per individuare uno stabile alternativo: “Con questo decreto-legge – spiega una nota del ministero della Giustizia – viene stabilita la sospensione dei processi penali in qualunque fase e grado, e dunque anche in grado d’appello dei procedimenti innanzi al giudice di pace in primo grado”. L’unica eccezione saranno i procedimenti urgenti (convalida arresto, giudizio direttissimo, convalida sequestri), quelli a carico di imputati in stato di custodia cautelare e quelli per i reati di mafia e terrorismo.

Polemico nei confronti del provvedimento del governo il coordinatore di Forza Italia, l’avvocato barese Francesco Paolo Sisto: “Il decreto che avrebbe dovuto risolvere l’emergenza del Palagiustizia di Bari è in realtà un’ulteriore mortificazione dei diritti della difesa”, ha dichiarato il deputato. “Anziché soluzioni, dal governo arrivano sospensioni della giurisdizione, con il risultato di creare un limbo intollerabile che ammorberà l’aria fino a renderla irrespirabile. Bari diventa un Bronx giudiziario per scelta politica”, ha concluso Sisto.

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