All’inizio, ottobre 2015, fu la rotta balcanica e gli aiuti portati con il convoglio Dresda-Balcani da un gruppo di giovani, il nocciolo duro a Dresda, che non volevano più stare a guardare. Il mese dopo tre furgoni partirono per la Serbia, insieme a una squadra internazionale per assistere migliaia di rifugiati in attesa di registrazione. A dicembre l’attività si spostò in Grecia, Idomeni, e di seguito a Chios. Poi, con la chiusura della rotta balcanica e la ripresa delle traversate nel Mediterraneo, la decisione di passare ad agire in mare: ad aprile 2016 iniziò la ricerca di un’imbarcazione ad Amburgo, Sassnitz, Rotterdam. “Abbiamo perlustrato l’intero mercato navale europeo”, otto visite “senza successo”, fino a che “un’altra Ong ci ha offerto in vendita la sua nave di soccorso”, una nave “quasi completamente attrezzata” anche se qua e là da riparare. Da settembre 2016 questa nave diventò l’imbarcazione di Lifeline, organizzazione fondata tre mesi prima, a maggio 2016, che iniziò a operare nel 2017. È così che sul proprio sito si descrive e racconta la sua storia la ong finita nel mirino del governo. “La Guardia costiera indaghi”, chiede Toninelli. “La nave vada in Olanda” dice Salvini.
La nave in questione, già Sea-Watch 2, ex Clupea, 32 metri di lunghezza, 8 di larghezza, bandiera olandese, fu completata nel 1968 nel cantiere navale Hall, Russell&Company ad Aberdeen. In origine era un peschereccio utilizzato come nave da ricerca per l’industria della pesca britannica. Nel 2015 la acquistò la ong Sea-Watch e la trasferì ad Amburgo, dove nei cantieri navali di Pella Sieta fu convertita in scialuppa di salvataggio. Ribattezzata Sea Watch 2 il 18 marzo 2016, fu poi trasferita a Malta per essere operativa del Mediterraneo. Nel 2016 l’acquisto per 200.000 euro, stando alle informazioni reperibili online, da parte di Mission Lifeline, che la ribattezzò con suo nome. Mission Lifeline è una ong tedesca. “Salva le persone nel Mediterraneo con noi!” è l’invito che compare vicino ai dati bancari di un istituto di Dresda presso cui fare donazioni a favore dell’organizzazione, con l’indicazione che il versamento è deducibile dalle tasse. Sul sito un contatore registra il livello dei versamenti: ora il target è 48mila euro e le donazioni hanno raggiunto circa 42mila euro. Il motto che appare su Facebook è invece: “Stai calmo e salva vite”.