A poche ore dal vertice informale in calendario domenica a Bruxelles sul tema dei flussi migratori, la tensione tra Italia e Francia registra un’improvvisa impennata. Dopo l’impuntatura che ha consentito al governo presieduto da Giuseppe Conte di favorire l’accantonamento della bozza di accordo elaborata a Bruxelles e avversata dall’Italia, da Parigi è partito un attacco all’indirizzo di Roma. I populisti, ha detto Emmanuel Macron, “li vedete crescere come una lebbra, un po’ ovunque in Europa, in Paesi in cui credevamo fosse impossibile vederli riapparire”. “I nostri amici vicini – ha proseguito il presidente della Repubblica francese, con un’espressione che Le Figaro interpreta come un riferimento all’Italia – dicono le cose peggiori e noi ci abituiamo! Fanno le peggiori provocazioni e nessuno si scandalizza di questo”.
A chi lo accusa di inazione rispetto all’accoglienza dei migranti, Macron chiede di “guardare ciò che accade altrove“. “Quando gli altri tradiscono, anche l’asilo, fanno le peggiori provocazioni umanitarie… E’ questo che bisogna denunciare e contro cui bisogna battersi. Non dividendoci tra noi stessi. E’ contro quelli che bisogna scandalizzarsi. Contro il nazionalismo che rinasce, contro le frontiere chiuse che propongono alcuni”, ha sottolineato il quarantenne leader della Francia nell’intervento fiume a Quimper, in Bretagna. Quindi un appello rivolto ai 130 rappresentanti locali presenti in Bretagna: “Ho bisogno di queste terre che credono nell’ Europa, ho bisogno di francesi che credono in questo progetto perché conoscono la nostra storia, perché conoscono il prezzo dei nazionalismi, perché conoscono il prezzo dell’imbecillità“. Quindi Macron ha rivendicato la sua politica migratoria e ha lanciato un appello a un anno dalle elezioni europee del 2019: “Vi chiedo di non cedere, in questi tempi difficili che viviamo, il vostro amore per l’Europa”. “Voglio che la Francia e la coesione nazionale tengano, che le nostre classi medie trovino il loro posto. E allo stesso tempo essere all’altezza della nostra tradizione di accoglienza e in particolare dell’asilo”.
Il primo a reagire al di qua delle Alpi è stato Luigi Di Maio: le parole del capo dell’Eliseo “sono offensive e fuori luogo – scrive il vicepremier su Twitter – la vera ipocrisia è di chi respinge gli immigrati a Ventimiglia e vuole farci la morale sul diritto sacrosanto di chiedere un’equa ripartizione dei migranti. La solidarietà o è europea o non è”.
La replica di Matteo Salvini arriva prima su Facebook e poi a voce. “Gli insulti dei chiacchieroni Macron e Saviano (con il quale oggi il ministro dell’Interno si è scontrato duramente, ndr) non mi toccano, anzi mi fanno forza. Mentre loro parlano, io oggi sto lavorando per bloccare il traffico di immigrati clandestini nel Mediterraneo e per restituire agli italiani le numerose ville sequestrate ai mafiosi. C’è chi parla, c’è chi fa. Bacioni”, si legge in un post sul social network.
“Macron ha detto che chi non accoglie è un populista lebbroso – ha rincarato quindi il capo del Viminale parlando a un comizio a Viterbo – un signore, eh, caviale, champagne e signorilità. Ma io lezioni da un paese che ha l’esercito alla frontiera italiana non ne prendo. Se la Francia si prende dieci barconi dalla Libia, ne riparliamo. Mi spiace solo che la Francia ai Mondiali stia battendo il Perù”.