Il ‘sistema‘ della signora De Mita, raggiunta da un provvedimento cautelare di obbligo di firma con accuse di truffa e malversazione aggravata ai danni dello Stato, poggiava sul dato “della promiscuità nella gestione” di Aias Avellino e di ‘Noi con Loro’, due associazioni che si occupano a vario titolo di riabilitazione e di assistenza ai disabili, destinatarie di copiosi finanziamenti pubblici, “e della riconducibilità di entrambi ad un unico centro di interessi ruotante intorno alla figura di Annamaria Scarinzi”, fondatrice e presidente di ‘Noi con loro’ nonché moglie dell’ex presidente del consiglio e sindaco di Nusco, Ciriaco De Mita. Che in questa vicenda non ha avuto un ruolo neutrale, anzi: De Mita si occupava personalmente dell’accreditamento di Aias Avellino presso la Regione Campania, a leggere alcune intercettazioni. E così, attraverso bonifici verso i titolari di un piccolo bar e di una società informatica intestati a persone fidate, per quantitativi abnormi rispetto ai fatturati di queste piccole attività, “fondi destinati a finalità pubbliche” sono “divenuti invece profitto esclusivo di una cerchia di persone” vicine all’ex first lady grazie ad alcune operazioni di prelievo e ripulitura. Lo scrive il gip di Avellino Paolo Cassano in alcuni passaggi dell’ordinanza cautelare notificata stamane dalla Guardia di Finanza a cinque indagati. Si tratta di Gerardo Bilotta, ex presidente Aias, e Massimo Preziuso, funzionario Aias, finiti agli arresti domiciliari. Per la signora De Mita e per Annamaria Preziuso, Marco Preziuso e Carmine Preziuso il gip ha disposto l’obbligo di firma. Le misure cautelari personali arrivano quasi un mese dopo l’esecuzione di un decreto di sequestro della Procura dei conti correnti Aias e Noi con Loro e di alcune somme sui conti di Bilotta, della signora Scarinzi e delle figlie. Proprio stamane si discuteva l’udienza al Riesame dopo la convalida del gip.
I Preziuso sono ritenuti le rotelle del meccanismo. Massimo è il funzionario messo dalla Scarinzi a gestire le forniture dell’Aias. Gli altri sono la sorella (è lei che fa le operazioni bancarie sospette) e i figli, titolari di Cma Group (il bar, destinatario di bonifici di Aias per 451mila euro) e di Hs soluzioni (l’impresa informatica sulla quale sono piovuti bonifici per 365mila euro). Il conflitto di interessi appare evidente. La Finanza ha scandagliato i movimenti in entrata e in uscita delle società ed ha scoperto che “l’ammontare dei loro acquisti risulta di trascurabile entità rispetto alle vendite effettuate nei confronti di Aias Avellino Onlus”. Secondo il procuratore capo di Avellino Rosario Cantelmo e il procuratore aggiunto Vincenzo D’Onofrio, siamo di fronte a fatture gonfiate apposta per creare provviste. Lo deducono – e il gip dà loro ragione – dai prezzi di cessione sproporzionati, dall’assenza di documenti di trasporto, dal fatto che certe operazioni di riparazione dei computer venivano fatturate ad un costo superiore al valore del computer stesso.
Ci sono poi alcune storie parallele. Una è quella del progetto di ‘Noi con Loro’ per la digitalizzazione di una biblioteca per renderla fruibile a persone non vedenti. Progetto interamente finanziato con fondi Por, sul quale la signora De Mita e le figlie Floriana e Simona, anch’esse indagate, hanno ottenuto compensi di qualche migliaio di euro per consulenze ritenute fittizie perché le signore erano prive delle competenze necessarie. L’altra storia riguarda il modo in cui Bilotta sarebbe riuscito a costruirsi una villa distraendo nelle sue tasche circa 120mila euro di fondi Aias. Come? Tramite il solito giro di fatture ‘false’ di Aias ai Preziuso, soldi che poi rientravano attraverso prelievi ed assegni “richiesti per cassa ed in contanti” da Annamaria Preziuso. Negli ultimi anni Aias Avellino ha ricevuto circa 7 milioni di euro di finanziamenti regionali tramite lo schema dell’accreditamento provvisorio da rinnovare di anno in anno, unica struttura che beneficiava di questo singolare trattamento in Campania. Ma non ha pagato gli stipendi ai dipendenti per quasi un anno. Recentemente ha perso accreditamento e autorizzazioni, ed è stata chiusa. Ci pioveva dentro.
Giustizia & Impunità
De Mita, obbligo di firma per la moglie dell’ex premier: coinvolta nell’inchiesta sull’associazione disabili
Sei le misure cautelari firmate dal gip. Le indagini hanno fatto emergere un elevato flusso di denaro che dai conti correnti delle due onlus confluiva verso due società con sede ad Avellino, operanti nel settore informatico e nella gestione di un bar. "Fondi destinati a finalità pubbliche - scrive il gip "sono divenuti invece profitto esclusivo di una cerchia di persone” vicine all’ex first lady
Il ‘sistema‘ della signora De Mita, raggiunta da un provvedimento cautelare di obbligo di firma con accuse di truffa e malversazione aggravata ai danni dello Stato, poggiava sul dato “della promiscuità nella gestione” di Aias Avellino e di ‘Noi con Loro’, due associazioni che si occupano a vario titolo di riabilitazione e di assistenza ai disabili, destinatarie di copiosi finanziamenti pubblici, “e della riconducibilità di entrambi ad un unico centro di interessi ruotante intorno alla figura di Annamaria Scarinzi”, fondatrice e presidente di ‘Noi con loro’ nonché moglie dell’ex presidente del consiglio e sindaco di Nusco, Ciriaco De Mita. Che in questa vicenda non ha avuto un ruolo neutrale, anzi: De Mita si occupava personalmente dell’accreditamento di Aias Avellino presso la Regione Campania, a leggere alcune intercettazioni. E così, attraverso bonifici verso i titolari di un piccolo bar e di una società informatica intestati a persone fidate, per quantitativi abnormi rispetto ai fatturati di queste piccole attività, “fondi destinati a finalità pubbliche” sono “divenuti invece profitto esclusivo di una cerchia di persone” vicine all’ex first lady grazie ad alcune operazioni di prelievo e ripulitura. Lo scrive il gip di Avellino Paolo Cassano in alcuni passaggi dell’ordinanza cautelare notificata stamane dalla Guardia di Finanza a cinque indagati. Si tratta di Gerardo Bilotta, ex presidente Aias, e Massimo Preziuso, funzionario Aias, finiti agli arresti domiciliari. Per la signora De Mita e per Annamaria Preziuso, Marco Preziuso e Carmine Preziuso il gip ha disposto l’obbligo di firma. Le misure cautelari personali arrivano quasi un mese dopo l’esecuzione di un decreto di sequestro della Procura dei conti correnti Aias e Noi con Loro e di alcune somme sui conti di Bilotta, della signora Scarinzi e delle figlie. Proprio stamane si discuteva l’udienza al Riesame dopo la convalida del gip.
I Preziuso sono ritenuti le rotelle del meccanismo. Massimo è il funzionario messo dalla Scarinzi a gestire le forniture dell’Aias. Gli altri sono la sorella (è lei che fa le operazioni bancarie sospette) e i figli, titolari di Cma Group (il bar, destinatario di bonifici di Aias per 451mila euro) e di Hs soluzioni (l’impresa informatica sulla quale sono piovuti bonifici per 365mila euro). Il conflitto di interessi appare evidente. La Finanza ha scandagliato i movimenti in entrata e in uscita delle società ed ha scoperto che “l’ammontare dei loro acquisti risulta di trascurabile entità rispetto alle vendite effettuate nei confronti di Aias Avellino Onlus”. Secondo il procuratore capo di Avellino Rosario Cantelmo e il procuratore aggiunto Vincenzo D’Onofrio, siamo di fronte a fatture gonfiate apposta per creare provviste. Lo deducono – e il gip dà loro ragione – dai prezzi di cessione sproporzionati, dall’assenza di documenti di trasporto, dal fatto che certe operazioni di riparazione dei computer venivano fatturate ad un costo superiore al valore del computer stesso.
Ci sono poi alcune storie parallele. Una è quella del progetto di ‘Noi con Loro’ per la digitalizzazione di una biblioteca per renderla fruibile a persone non vedenti. Progetto interamente finanziato con fondi Por, sul quale la signora De Mita e le figlie Floriana e Simona, anch’esse indagate, hanno ottenuto compensi di qualche migliaio di euro per consulenze ritenute fittizie perché le signore erano prive delle competenze necessarie. L’altra storia riguarda il modo in cui Bilotta sarebbe riuscito a costruirsi una villa distraendo nelle sue tasche circa 120mila euro di fondi Aias. Come? Tramite il solito giro di fatture ‘false’ di Aias ai Preziuso, soldi che poi rientravano attraverso prelievi ed assegni “richiesti per cassa ed in contanti” da Annamaria Preziuso. Negli ultimi anni Aias Avellino ha ricevuto circa 7 milioni di euro di finanziamenti regionali tramite lo schema dell’accreditamento provvisorio da rinnovare di anno in anno, unica struttura che beneficiava di questo singolare trattamento in Campania. Ma non ha pagato gli stipendi ai dipendenti per quasi un anno. Recentemente ha perso accreditamento e autorizzazioni, ed è stata chiusa. Ci pioveva dentro.
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(Adnkronos) - Stefano Conti è un uomo libero. L'Adnkronos può rivelare che al processo a Panama City sono cadute tutte le accuse. Raggiunto al telefono, Andrea Di Giuseppe, il parlamentare di Fratelli d'Italia eletto nella Circoscrizione Centro e Nord America, festeggia il risultato raggiunto dopo oltre due anni: "Dieci minuti fa ho parlato con il padre, si è commosso alla notizia che Stefano era finalmente stato prosciolto. Ha passato oltre 400 giorni in una delle peggiori galere del mondo, un luogo che non si riesce neanche a immaginare, e senza nessuna condanna, ma solo per una carcerazione preventiva in attesa di un processo che sembrava non arrivare mai. Ma insieme alla Farnesina e all'ambasciata, ho fatto di tutto per fargli ridurre la misura cautelare e farlo stare in una condizione meno disumana. L'anno scorso siamo riusciti a fargli avere i domiciliari, oggi la notizia più bella. Una grande vittoria per il nostro Paese".
Stefano Conti è un trader brianzolo di 40 anni, che per oltre due anni è stato accusato di tratta di esseri umani a scopo sessuale. Rischiava una condanna fino a 30 anni di reclusione, nonostante le presunte vittime avessero ritrattato le accuse, sostenendo di aver subito pressioni dalla polizia panamense.
Conti ha anche pubblicato un libro intitolato 'Ora parlo io: 423 giorni nell'inferno di Panama', in cui racconta la sua esperienza nel carcere panamense e ribadisce la sua innocenza. Il libro è uscito a dicembre scorso, in attesa dell'inizio del processo.
Andrea Di Giuseppe ha partecipato alle udienze preliminari, "non per influire sul merito della vicenda", spiega all'Adnkronos, ma per fargli avere il giusto processo che qualunque essere umano merita. Ho coinvolto la comunità italiana, ho parlato con i politici panamensi, sono stato accanto a lui davanti al giudice, per far capire al sistema giudiziario che quell'uomo non era solo, ma aveva accanto a sé il suo Paese”.
Conti "rimarrà ancora a Panama fino al 4 aprile, per motivi burocratici, ma appena avrà tutti i documenti in ordine potrà tornare in Italia", aggiunge il deputato italiano. Che non ha finito quella che è diventata una sorta di missione. "Dopo aver aiutato a liberare i due italiani in Venezuela, e dopo il più famoso caso di Chico Forti, il prossimo per cui mi impegnerò è l'ingegner Maurizio Cocco, rinchiuso in Costa d’Avorio da oltre due anni. Ne sentirete parlare presto". Sì perché gli italiani rinchiusi all'estero sono circa duemila, "e molti di questi sono in stato di carcerazione preventiva. Dei conti di Montecristo dimenticati da tutti. Ma ora il nostro governo, grazie anche all'azione dei sottosegretari agli Esteri Silli e Cirielli, e ovviamente all'attivismo della premier Meloni, sta finalmente affrontando questi casi. Non sono più dei fantasmi, ma dei nostri connazionali che devono poter avere tutta l'assistenza legale, politica e umana che possiamo dargli. È solo l'inizio. L'Italia sta contando e pesando di più nel mondo", conclude Di Giuseppe. (Di Giorgio Rutelli)
(Adnkronos) - Stefano Conti è un uomo libero. L'Adnkronos può rivelare che al processo a Panama City sono cadute tutte le accuse. Raggiunto al telefono, Andrea Di Giuseppe, il parlamentare di Fratelli d'Italia eletto nella Circoscrizione Centro e Nord America, festeggia il risultato raggiunto dopo oltre due anni: "Dieci minuti fa ho parlato con il padre, si è commosso alla notizia che Stefano era finalmente stato prosciolto. Ha passato oltre 400 giorni in una delle peggiori galere del mondo, un luogo che non si riesce neanche a immaginare, e senza nessuna condanna, ma solo per una carcerazione preventiva in attesa di un processo che sembrava non arrivare mai. Ma insieme alla Farnesina e all'ambasciata, ho fatto di tutto per fargli ridurre la misura cautelare e farlo stare in una condizione meno disumana. L'anno scorso siamo riusciti a fargli avere i domiciliari, oggi la notizia più bella. Una grande vittoria per il nostro Paese".
Stefano Conti è un trader brianzolo di 40 anni, che per oltre due anni è stato accusato di tratta di esseri umani a scopo sessuale. Rischiava una condanna fino a 30 anni di reclusione, nonostante le presunte vittime avessero ritrattato le accuse, sostenendo di aver subito pressioni dalla polizia panamense.
Conti ha anche pubblicato un libro intitolato 'Ora parlo io: 423 giorni nell'inferno di Panama', in cui racconta la sua esperienza nel carcere panamense e ribadisce la sua innocenza. Il libro è uscito a dicembre scorso, in attesa dell'inizio del processo.
Andrea Di Giuseppe ha partecipato alle udienze preliminari, "non per influire sul merito della vicenda", spiega all'Adnkronos, ma per fargli avere il giusto processo che qualunque essere umano merita. Ho coinvolto la comunità italiana, ho parlato con i politici panamensi, sono stato accanto a lui davanti al giudice, per far capire al sistema giudiziario che quell'uomo non era solo, ma aveva accanto a sé il suo Paese”.
Conti "rimarrà ancora a Panama fino al 4 aprile, per motivi burocratici, ma appena avrà tutti i documenti in ordine potrà tornare in Italia", aggiunge il deputato italiano. Che non ha finito quella che è diventata una sorta di missione. "Dopo aver aiutato a liberare i due italiani in Venezuela, e dopo il più famoso caso di Chico Forti, il prossimo per cui mi impegnerò è l'ingegner Maurizio Cocco, rinchiuso in Costa d’Avorio da oltre due anni. Ne sentirete parlare presto". Sì perché gli italiani rinchiusi all'estero sono circa duemila, "e molti di questi sono in stato di carcerazione preventiva. Dei conti di Montecristo dimenticati da tutti. Ma ora il nostro governo, grazie anche all'azione dei sottosegretari agli Esteri Silli e Cirielli, e ovviamente all'attivismo della premier Meloni, sta finalmente affrontando questi casi. Non sono più dei fantasmi, ma dei nostri connazionali che devono poter avere tutta l'assistenza legale, politica e umana che possiamo dargli. È solo l'inizio. L'Italia sta contando e pesando di più nel mondo", conclude Di Giuseppe. (Di Giorgio Rutelli)
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Più che le conclusioni del Consiglio europeo sembrano un bollettino di guerra, con i nostri governanti che, in un clima di ubriacatura collettiva, programmano una spesa straordinaria di miliardi su miliardi per armi, missili e munizioni. E la premier Meloni cosa dice? 'Riarmo non è la parola adatta' per questo piano. Si preoccupa della forma e di come ingannare i cittadini. Ma i cittadini non sono stupidi! Giorgia Meloni come lo vuoi chiamare questo folle programma che, anziché offrire soluzioni ai bisogni concreti di famiglie e imprese, affossa l’Europa della giustizia e della civiltà giuridica per progettare l’Europa della guerra?". Lo scrive Giuseppe Conte sui social.
"I fatti sono chiari: dopo 2 anni e mezzo di spese, disastri e fallimenti in Ucraina anziché chiedere scusa agli italiani, Meloni ha chiesto a Von der Leyen di investire cifre folli in armi e spese militari dopo aver firmato sulla nostra testa a Bruxelles vincoli e tagli sugli investimenti che ci servono davvero su sanità, energia, carovita, industria e lavoro. Potremmo trovarci a spendere oltre 30 miliardi aggiuntivi sulle armi mentre ne mettiamo 3 scarsi sul carobollette".
"Stiamo vivendo pagine davvero buie per l’Europa. I nostri governanti, dopo avere fallito con la strategia dell’escalation militare con la Russia, non hanno la dignità di ravvedersi, anzi rilanciano la propaganda bellica. La conclusione è che il blu di una bandiera di pace scolora nel verde militare. Dai 209 miliardi che noi abbiamo riportato in Italia dall'Europa per aziende, lavoro, infrastrutture, scuole e asili nido, passiamo a montagne di soldi destinati alle armi".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Much appreciated". Lo scrive Elon Musk su X commentando un post in cui si riporta la posizione della Lega e di Matteo Salvini sul ddl Spazio e Starlink. Anche il referente in Italia del patron di Tesla, Andrea Stroppa, ringrazia via social Salvini: "Grazie al vice PdC Matteo Salvini per aver preso posizione pubblicamente".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - Gianfranco Librandi, presidente del movimento politico “L’Italia c’è”, ha smentito categoricamente le recenti affermazioni giornalistiche riguardanti una presunta “coalizione di volenterosi” per il finanziamento di Forza Italia. Librandi ha dichiarato: “Sono tutte fantasie del giornalista. Smentisco assolutamente di aver parlato di una coalizione di volenterosi che dovrebbero contribuire al finanziamento del partito”.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Il vergognoso oltraggio del Museo della Shoah di Roma è l'ennesimo episodio di un sentimento antisemita che purtroppo sta riaffiorando. È gravissima l'offesa alla comunità ebraica ed è gravissima l'offesa alla centralità della persona umana e all'amicizia tra i popoli. Compito di ognuno deve essere quello di prendere decisamente le distanze da questi vergognosi atti, purtroppo sempre più frequenti in ambienti della sinistra radicale infiltrata da estremisti islamici , che offendono la memoria storica e le vittime della Shoah. Esprimo la mia più sentita solidarietà all'intera Comunità ebraica con l'auspicio che tali autentici delinquenti razzisti antisemiti siano immediatamente assicurati alla giustizia ". Lo ha dichiarato Edmondo Cirielli, Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Meloni ha perso un'occasione rispetto a due mesi fa quando si diceva che sarà il ponte tra l'America di Trump e l'Europa e invece Trump parla con Macron, con Starmer e lo farà con Merz. Meloni è rimasta un po' spiazzata. Le consiglio di non essere timida in Europa perchè se pensa di sistemare i dazi un tete a tete con Trump, quello la disintegra. Meloni deve stare con l'Europa e Schlein quando le dice di non stare nel mezzo tra America e Europa è perchè nel mezzo c'è l'Oceano e si affoga". Lo dice Matteo Renzi a Diritto e Rovescio su Rete4.