Noi Associazione 21 luglio accusiamo la Giunta Raggi di incompetenza. Ma ancora di più, oggi, la accusiamo di crudeltà, cinismo e ipocrisia. E’ il minimo che si possa dire dopo aver assistito alla scenario bellico che si è presentato ai nostri occhi dopo la “visita riservata” degli operatori del Comune di Roma presso l’insediamento Camping River il 21 e il 22 giugno.
Eravamo anche noi, alle porte del Camping River, in qualità di osservatori internazionali, quelle mattine. Siamo stati sbattuti fuori senza mezzi termini e ai rom presenti è stato impedito di fare foto. Non ci era mai successo. Cosa si voleva nascondere? Questo non ci ha impedito di riconoscere, tra coloro che accompagnavano il personale comunale, due figure: un operatore sociale che nel passato ha seguito i numerosi e violenti sgomberi sotto la Giunta Alemanno; un assistente sociale rimasto coinvolto, nel 2016, in un giro di mazzette all’interno di Mafia Capitale. Cosa ci facevano nell’insediamento? A che titolo?
Solo nel primo pomeriggio, a “visita” finita siamo entrati nell’insediamento. Il caos. Si è svelato finalmente il vero volto del Piano rom di Roma, quello che Beppe Grillo non aveva esitato a definire “un capolavoro da applausi”. Quello che doveva parlare il linguaggio dell’inclusione e della solidarietà, delle linee guida europee e delle buone pratiche.
E’ ormai chiaro a tutti come le parole di Matteo Salvini dei giorni scorsi abbiamo sdoganato azioni che a Roma neanche nei periodi più bui dell’era alemanniana avevamo osservato. A Camping River c’è stata una gravissima violazione dei diritti umani che certifica come, sulla questione rom, la Giunta Raggi ha deciso di allinearsi alle parole e alle politiche del governo nazionale.
Il quadro è chiaro. A Roma la saldatura tra Movimento 5 Stelle e la Lega è un dato di fatto. Lo racconta bene il commento a nostro parere sbeffeggiante postato dalla sindaca Raggi lo stesso giorno su Facebook e condiviso dai fedeli Consiglieri comunali. Gli stessi che, qualche giorno prima, avevano votato per intitolare una strada ad Almirante.
Uniche parole sensate, quelle di Luigi Manconi, direttore dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri: “Un’ora fa, alla notizia dello sgombero di una parte dei rom residenti nell’insediamento Camping River di Roma, avevo chiesto che ciò avvenisse nel pieno rispetto dei diritti fondamentali delle persone. Sembra proprio che così non sia avvenuto. Immagini e foto drammaticamente lo confermano. Si deve constatare ancora una volta, e dolorosamente, che alle situazioni emergenziali non si trovano alternative serie, capaci di rispettare la dignità delle persone”. L’operazione non è finita. Riprende lunedì.