Ridurre le emissioni inquinanti di van e automobili del 30% entro il 2030: è questa la proposta della Commissione Europea per abbattere l’impatto ambientale generato dai veicoli a motore. Un obiettivo che per il nuovo Ministro dell’Ambiente Sergio Costa non è abbastanza ambizioso: “Dobbiamo raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi“, ha ricordato Costa, “per questo motivo l’obiettivo della riduzione al 15% prevista dalla Commissione al 2025 deve essere vincolante, con un ulteriore incremento al 2028 e obiettivo al 40% al 2030″. Il ministro ha proposto anche di eliminare il sistema dei crediti ai produttori, che permette a quelli che sgarrano di mettersi virtualmente in regola pagando delle sanzioni: un sistema che, secondo Costa, “alla lunga incentiva a inquinare”.
Le parole del ministro sarebbero allineate alla nuova strategia di Governo in tema di elettromobilità: secondo quanto riporta Bloomberg, fra gli obiettivi del contratto del nuovo esecutivo ci sarebbe la riduzione dei veicoli a benzina e diesel in circolazione in favore di quelli elettrici. Di numeri non se n’è parlato, ma il sito americano parla di un target prossimo a un milione di auto elettriche entro il 2022. Un piano ambizioso che però, calcolatrice alla mano, costerebbe allo Stato circa 9 miliardi di euro. Un portavoce del governo ha confermato che Roma sta lavorando per raggiungere l’obiettivo, senza tuttavia chiarire se la cifra in questione includa solo i modelli completamente elettrici o anche quelli ibridi.
“Se vuoi un milione di auto elettriche sulle strade italiane nei prossimi cinque anni, l’unica opzione è un enorme beneficio fiscale come quello norvegese”, ha dichiarato a Bloomberg il capo dell’Istituto di ricerca Promotor, Gian Primo Quagliano: “Il governo dovrebbe considerare incentivi per circa 10.000 dollari (circa 8.500 euro, ndr) a macchina, come la Francia”.
Per dare un termine di riferimento, giova ricordare che nel 2017 gli italiani hanno acquistato appena 2.600 veicoli 100% elettrici su un totale di circa 2 milioni di auto vendute. Senza contare la necessità di adeguare le infrastrutture: per fare questo il governo potrebbe aver bisogno del sostegno di società come Enel, che prevede di investire in Italia tra i 100 e i 300 milioni di euro per installare fino a 14 mila stazioni di ricarica entro il 2022.