Il sindaco c’è, manca il consiglio comunale. È quello che sta succedendo nella città di Siracusa, dove il ballottaggio ha incoronato Francesco Italia, candidato di una lista civica d’ispirazione di centrosinistra che ha preso il 53%. Manca, però, l’elenco completo degli eletti in consiglio. Il motivo? I diversi errori contenuti nei verbali compilati dai presidenti di seggio. Le denunce dei candidati hanno spinto il presidente del tribunale aretuseo, Antonio Maiorana, ad avviare controlli sui documenti di tutte le 123 sezioni. La commissione elettorale ha appurato che mancano i dati di una sezione per il voto del sindaco, quelli di cinque sezioni per le liste e addirittura i voti di di nove sezioni per le preferenze dei consiglieri.
L’avvocato Ezechia Paolo Reale, candidato sindaco del centrodestra sconfitto per la seconda volta al ballottaggio, ha annunciato il suo ricorso al tribunale amministrativo, per verificare che gli errori non abbiano compromesso la sua elezione già al primo turno. In questa fase convulsa, in cui non si conoscono i nomi dei 32 consiglieri eletti, un solo dato è certo: il neo sindaco Italia non avrà la maggioranza e sarà costretto a stringere a patti con le altre forze politiche per poter governare.
Gli indagati in consiglio – E se i dati saranno confermati, in consiglio comunale entrerebbero diversi esponenti politici coinvolti in inchieste giudiziarie: sono tutti eletti nel centrodestra. Gaetano Favara, Alberto Palestro, Giuseppe Impallomeni, Fabio Alota sono stati coinvolti nel caso “gettonopoli”: insieme ad altri 39 ex consiglieri sono accusati di aver incassato il gettone per le commissioni consiliari, anche quando le sedute non si sono tenute o non hanno svolto alcuna attività. Vicenda che avrebbe provocato un danno erariale di circa 600 mila euro. Il nome di Palestro compare anche nell’inchiesta legata ai serivi degli asili nido e degli impianti sportivi, che per l’accusa sarebbero stati affidati senza bando.
Il prossimo 10 luglio, il gup Andrea Migneco deciderà se rinviare a giudizio il neo consigliere Michele Mangiafico per il caso “firmopoli”: è accusato di falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in occasione delle presunte irregolarità nella sottoscrizione delle firme per la presentazione delle liste alle elezioni amministrative del 2013. A loro si aggiunge Sergio Bonafede, imputato per truffa nel processo “fanta assunzioni”: è accusato di avere stipulato contratti di lavoro fittizi allo scopo di ottenere i rimborsi previsti dalla legge. Infine Riccarlo Lo Monaco, ex manager della società mista Sai 8 che gestiva il servizio idrico della città: è co-imputato con l’accusa di aver immesso rifiuti speciali non pericolosi nelle acque superficiali, smaltendo così i fanghi provenienti dal ciclo di depurazione. Nel suo caso però, la procura di Siracusa ha già chiesto l’assoluzione per mancanza di prove.
Il neo sindaco arcobaleno- “Oh eh oh, è Siracusa che chiama, oh eh oh, Francesco dice son qua”. Parafrasando il testo musicale di Cara Italia, scritto dal rapper italotunisino Ghali, Francesco Italia ha costruito la sua vittoria elettorale. Una campagna semplice ma efficace, fatta di video e dirette social, di lunghe passeggiate in bicicletta attraversando le periferie. La candidatura dell’ex vicesindaco di Giancarlo Garozzo si è concretizzata a quasi un mese dalle elezioni, quando il primo cittadino ha abdicato in suo favore. Senza il sostegno del Partito democratico Italia è riuscito a raggiungere prima il ballottaggio e poi a vincerlo. Fondamentale il sostegno di tre sconfitti candidati sconfitti al primo turno: l’ex deputato Fabio Granata, il dem Fabio Moschella e l’avvocato Giovanni Randazzo, che entreranno a far parte della nuova giunta.
Gli endorsement vip – Quarantacinquenne, figlio di una famiglia benestante aretusea, Italia per anni ha vissuto e studiato a Milano, dove ha conseguito la laurea in giurisprudenza e diretto Gay Tv. Nel 2008 è rientrato nella sua città, intraprendendo la carriera imprenditoriale nel settore immobiliare e turistico. La sua campagna si è arricchita degli endorsement 2.0 arrivati via social da amici famosi: lo stilista Stefano Gabbana, l’artista Arturo Di Modica e il produttore britannico Cameron Mackintosh. La “politica bella di San Francesco”, come l’ha definita Daria Bignardi, ha convinto i pochi siracusani che si sono recati alle urne al ballottaggio, circa il 34% degli aventi diritto. Ora Italia avrà bisogno di allargare il suo consenso in consiglio comunale per governare. In attesa che appunto un consiglio comunale si insedi.