Bagarre a L’Aria che Tira Estate (La7) tra Giorgio Cremaschi, sindacalista ed esponente di Potere al Popolo, e Massimo Mallegni, senatore di Forza Italia. Cremaschi denuncia la sempre maggiore precarietà nel lavoro e sottolinea: “Sono 30 anni che si sta spiegando che è progresso una cosa che invece ci sta portando indietro. E’ una marcia indietro dei diritti sociali, in nome della produttività e della competitività. Ed è stata fatta da tutti i governi indistintamente”. Mallegni, imprenditore nel settore turistico, ribatte: “Il precariato per chi fa impresa è la vita. L’imprenditore è il primo precario italiano“. “Sì, come no, per voi è una sofferenza totale. Ma andiamo…”, insorge Cremaschi. Ed esplode la polemica. “Qui la dobbiamo far finita” – sbotta Mallegni – “Cremaschi, non faccia il comunista e mi faccia parlare! Sia buono. Se il compagno Cremaschi lo permette, proseguo”. “No, non sono suo compagno per fortuna”, risponde il sindacalista. “Io parlo per i suoi” – replica l’ex sindaco di Pietrasanta – “io parlo per i suoi. Compagni come lei io non ce li ho e non li voglio neanche avere”. “E’ reciproco, guardi”, controbatte Cremaschi. Mallegni continua, un servizio appena andato in onda: “A me dispiace doverlo dire e qualcuno ci resterà male, ma che ci siano 7mila persone che fanno il viaggio in autobus per un posto di lavoro è una sciocchezza. Qui dobbiamo farla finita”. Cremaschi protesta: “E allora assuma lei quelle persone”. “Non ce la faccio più” – commenta Mallegni – “Voglio essere messo nelle condizioni di parlare”. “Chiudetegli il microfono”, suggerisce la senatrice di Fratelli d’Italia, Daniela Santanchè. Mallegni aggiunge: “Io ho 3 figli universitari e a loro ho detto che, quando finiranno l’università, non è reato se andranno a fare l’idraulico, il falegname, il muratore, il capo-mastro. I lavori che i nostri padri e i nostri nonni hanno fatto non li vuole fare più nessuno. La dobbiamo fare finita. Qui il primo provvedimento del governo non doveva essere il decreto di Dignità, che ingessa il mercato del lavoro, ma la flat tax“. Cremaschi scoppia a ridere: “Bene, bravi. Anche meno tasse ora volete pagare”
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