L’arrivo della Lifeline nel porto di Malta “è una grande vittoria per l’Italia che può diventare un vittoria per tutta l’Europa”. Il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli festeggia su Twitter l’accordo raggiunto tra il premier maltese Joseph Muscat e altri sette Paesi, tra cui la stessa Italia, per la ridistribuzione dei 234 migranti a bordo della nave della ong tedesca. Per il governo M5s-Lega significa un precedente inedito da portare sul tavolo delle trattative a Bruxelles, dove la linea annunciata da Giuseppe Conte sarà proprio “il superamento del Trattato di Dublino“. Infatti, lo stesso premier ha ritwittato la frase del suo Ministro.
La #Lifeline sta entrando a Malta. È una grande vittoria per l’Italia che può diventare un vittoria per tutta l’Europa, ma solo se prevarrà la solidarietà sugli egoismi. Se accadrà, l’isola potrà essere ricordata come la Ventotene del nuovo secolo.
— Danilo Toninelli (@DaniloToninelli) 27 giugno 2018
“La nave fuorilegge Lifeline arriverà a Malta e lì verrà bloccata per accertamenti. Altro successo del governo italiano: dopo anni di parole, in un mese arrivano i fatti”, scrive anche il vicepremier e ministro dell’interno Matteo Salvini. Toninelli ribadisce invece che sarà una vittoria per tutta l’Ue “solo se prevarrà la solidarietà sugli egoismi”. “Se accadrà – aggiunge – l’isola potrà essere ricordata come la Ventotene del nuovo secolo”. Tradotto, se la posizione italiana verrà accolta nell’imminente vertice Ue. La proposta maltese di ridistruibuire i migranti della Lifeline tra i Paesi Ue è infatti esattamente il contrario di quello che prevede Dublino. Secondo il Trattato infatti, la responsabilità dell’asilo ricada sul Paese di primo approdo dal quale il richiedente ha fatto il proprio ingresso nell’Unione.
Nel suo discorso alla Camera in vista del Consiglio Ue al via domani, Conte ha ribadito che è un regolamente che “non va riformato, ma, ripeto, va superato, perché ormai non ci sono più dubbi sul fatto che sia del tutto inadeguato a gestire i flussi migratori, dunque è davvero cruciale superarlo. Lo dico sulla base del fatto che, come attestano i dati statistici, solo il 7% dei migranti sono rifugiati“. In più, ha sottolineato, va superato “anche il criterio del Paese di primo arrivo, anche questo non è idoneo a gestire i flussi in modo efficace e sostenibile”. “Va infatti affermato il principio che chi sbarca in Italia (o in qualsiasi altro Paese di primo arrivo) sbarca in Europa. Questo principio lo ripeterò come un mantra. Le coste italiane sono coste europee“, ha concluso Conte.