Le accuse sono di falso ideologico, calunnia, detenzione e porto illegale di armi clandestine. I tre, in servizio a Giugliano, sono già stati sospesi dall'Arma e si trovano in carcere a Santa Maria Capua Vetere
Avevano fabbricato false prove contro un extracomunitario ventilando l’ipotesi di un suo coinvolgimento in attività terroristiche. Il tutto per arrestarlo e ricevere così un encomio.
Con questa accusa, tre carabinieri in servizio alla compagnia di Giugliano, nel Napoletano, sono stati arrestati su ordine del gip del Tribunale di Napoli nord. Le accuse sono di falso ideologico, calunnia, detenzione e porto illegale di armi clandestine.
Secondo quanto accertato dai finanzieri di Aversa coordinati dal procuratore di Napoli Nord Francesco Greco e l’aggiunto Domenico Airoma, i carabinieri, già sospesi dall’Arma e ora reclusi nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, hanno accusato l’extracomunitario di custodire illegalmente armi clandestine.
Durante l’inchiesta, investigatori e inquirenti hanno raccolto prove e testimonianze che hanno fatto scattare l’arresto e hanno portato anche all’accusa di ricettazione di una pistola. I carabinieri coinvolti sono due sottufficiali ed un appuntato.