Lo fa sapere l’Autorità per l’energia che aggiunge di "essere intervenuta con una modulazione degli oneri generali di sistema". Unione Nazionale Consumatori: "Una stangata da 117 euro l'anno per una famiglia tipo. Una speculazione bella e buona"
Da luglio la bolletta per luce e gas sarà più cara. La spesa per una famiglia tipo aumenterà del 6,5% per l’energia elettrica e dell’8,2% per il gas naturale, in controtendenza rispetto ai forti ribassi (-8% per l’elettricità e -5,7% per il gas) del secondo trimestre 2018. Lo fa sapere l’Autorità per l’energia, precisando che a pesare sul rincaro sono le tensioni internazionali e il conseguente aumento del prezzo del petrolio. L’incremento delle bollette significa che una famiglia tipo si troverà a “pagare su base annua (non secondo l’anno scorrevole, ma dal 1° luglio 2018 al 1° luglio 2019) 33,5 euro in più per la luce e 83,5 euro per il gas: una stangata complessiva pari a 117 euro“. E’ quanto stima lo studio dell’Unione Nazionale Consumatori. Gli aumenti si tradurranno invece in una spesa per le famiglie di circa 24 euro l’anno per l’elettricità e di circa 21 euro l’anno per il gas, spiega l’Autorità, che calcola invece la spesa (al lordo tasse) nell’anno scorrevole (compreso tra il primo ottobre 2017 e il 30 settembre 2018).
“Per il gas l’impatto sulla spesa per i clienti domestici risulta meno significativo in considerazione dei bassissimi consumi del periodo estivo“, scrive sempre l’Autorità. La forte accelerazione delle quotazioni del petrolio, cresciute del 57% in un anno e del 9% solo nell’ultimo mese di maggio, “hanno pesantemente influenzato anche i prezzi nei mercati all’ingrosso dell’energia, con ripercussioni sui prezzi per i clienti finali sia del mercato libero che del mercato tutelato“, sottolinea ancora l’Autorità.
Gli andamenti, prosegue il comunicato, si riflettono sull’aggiornamento delle condizioni economiche di riferimento per le famiglie e i piccoli consumatori in tutela per il terzo trimestre 2018. Per il settore elettrico, allo scopo di mitigare l’impatto dell’attuale congiuntura, l’Autorità “è intervenuta con una modulazione degli oneri generali di sistema, in modo da ridurre l’aumento di spesa per i clienti domestici e non domestici, con pari effetti sia sul mercato tutelato che su quello libero”. L’aumento per l’elettricità, precisa la nota, “sarebbe stato più consistente in assenza dell’importante intervento di ‘scudo’ congiunturale attivato dall’Autorità tramite gli oneri di sistema, il cui valore complessivo per il 2018 è stimato in 14 miliardi di euro“.
“Una speculazione bella e buona. Anche se gli aumenti in gran parte dipendono dal petrolio, si tratta di rialzi assurdi“, afferma invece Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori. “Ci si interroga se questo balzo spropositato non sia un tentativo di far sloggiare in anticipo le famiglie dal mercato di maggior tutela in previsione della sua fine, prevista tra un anno esatto”, conclude Vignola.