I parlamentari sorteggiati a sorte tra i cittadini, iniziando dal Senato. E’ la nuova proposta del garante del Movimento Beppe Grillo. Che con un post sul suo blog dal titolo: “Il più grande inganno della politica: farci credere che servano i politici”, spiega la sua idea e come vorrebbe provare a realizzarla. “Io un’idea ce l’ho, il suo nome tecnico è sortition. Ma il suo nome comune è selezione casuale. L’intuizione è di un certo Brett Hennig. L’idea è molto semplice: selezioniamo le persone a sorte e le mettiamo in Parlamento. Sembra assurdo, ma pensateci un attimo. La selezione dovrebbe essere equa e rappresentativa del Paese”, “sarebbe un microcosmo della società”. Quello che ha in testa il comico è di iniziare da Palazzo Madama: “Non è così pazza come idea la selezione casuale è stata un elemento chiave del modo in cui si è svolta la democrazia nell’antica Atene. La demarchia era un concetto fondante della civiltà classica, anche Aristotele, nella Retorica, definisce la democrazia stessa come la forma in cui si estraggono a sorte i rappresentanti. Gli antichi Ateniesi selezionavano a caso i cittadini per occupare la maggior parte dei loro posti politici. Sapevano che le elezioni erano dispositivi aristocratici. Sapevano che i politici di carriera erano una cosa da evitare. E penso che ora sappiamo anche noi queste cose”.
Grillo, che da alcuni mesi ha scelto di vivere l’attività politica del Movimento da una posizione più defilata, pone varie riflessioni sul ruolo dei politici e sul funzionamento della democrazia. “Oggi dobbiamo porci due domande”, continua. “La prima è se vivere in democrazia sia una buona cosa, la seconda è se le nostre democrazie stanno funzionando bene. Se rispondiamo come ci hanno insegnato, cioè che va tutto bene, allora c’è un enorme paradosso, una palese contraddizione. Perché non sta funzionando molto bene. La politica è divisa su tutti i temi, i politici non hanno fiducia e il sistema politico è distorto da potenti interessi”. Quindi illustra la sua soluzione: “Per risolvere questo paradosso possiamo rinunciare alla democrazia. Eleggiamo un re-dittatore che ignori le norme democratiche, calpesti le libertà e faccia semplicemente le cose come stanno. Ma i primi 4000 anni della nostra storia sono stati così e non mi sembra abbiano fatto granché. L’altra opzione è quella di dire chiaramente che questo sistema è rotto, non funziona, ma non avendone un altro migliore non ci resta che capire cosa non funziona”.
Secondo Grillo sarebbe un modo per rendere il Parlamento rappresentativo davvero della società: “Sembra assurdo, ma pensateci un attimo. Le selezioni dovrebbe essere equa e rappresentativa del Paese. Il 50% sarebbero donne. Molti sarebbero giovani, alcuni vecchi, altri ricchi, ma la maggior parte di loro sarebbero gente comune. Sarebbe un microcosmo della società. Tuttavia, ci sarebbe un importante effetto collaterale: se sostituissimo le elezioni con il sorteggio e rendessimo il nostro parlamento veramente rappresentativo della società, significherebbe la fine dei politici e della politica come l’abbiamo sempre pensata“. Quindi conclude: “La domanda giusta è: funziona meglio? Per quanto mi riguarda, è Si. Proprio in questi anni si sta sperimentando la selezione naturale. Forse il primo passo sarebbe una seconda camera nel nostro parlamento, piena di persone scelte a caso, un senato dei cittadini, se volete”.