Lo scorso anno il premio medio per la Rc auto si è attestato a 425 euro, il 5% in meno rispetto al 2016: è quanto sostiene la relazione annuale dell’Ivass, l’Istituto per la Vigilanza delle Assicurazioni. Nonostante la flessione, però, rimane il divario di prezzo con i principali Paesi europei: mediamente 117 euro in più rispetto a Francia, Spagna, Germania e Regno Unito per via del maggior costo dei sinistri e delle spese amministrative e di gestione.
Secondo Salvatore Rossi, presidente dell’Ivass, tra il 2013 e il 2017 sono “molto diminuite anche le disparità di prezzo sul territorio: per esempio, il differenziale Napoli-Aosta si è più che dimezzato, passando dagli oltre 400 euro del 2012 a meno di 200 dello scorso anno”. A ridurre i prezzi e renderli omogenei sul territorio nazionale anche l’arrivo delle scatole nere e l’aumento della loro adozione. “Nel quinquennio 2013-2017”, sostiene Rossi, “le polizze con questo dispositivo sono passate dal 10% a oltre il 20% del totale, con punte nelle aree meridionali del 60%”. Senza contare il contributo delle black box nell’arginare le frodi assicurative.
Tuttavia Federconsumatori ritiene i dati dell’Ivass assolutamente distanti dalla realtà: infatti, secondo i rilevamenti dell’Istituto, i costi Rc auto nel periodo 2013-2017 “sarebbero diminuiti di oltre 100 euro. Un dato lontanissimo dalla realtà che emerge dalle rilevazioni di Federconsumatori: secondo il consueto monitoraggio, dal 2013 al 2017 l’aumento è stato di 144,35 euro annui, pari al +27%”. Per un veicolo di cilindrata 1.200, il costo medio delle polizze nel 2017 risulterebbe pari a di 668,46 euro annui (per un cinquantenne in prima classe).
Per l’associazione dei consumatori, poi, “permangono gravi divari e disuguaglianze a livello territoriale, non ancora colmati dagli sconti previsti per chi installa la scatola nera”. L’associazione si augura che “sia solo questione di tempo prima che tale divario si azzeri completamente: da troppi anni, infatti, gli automobilisti al Sud sono vessati da tariffe inaudite e ingiustificabili, che incidono in maniera pesante sulle proprie condizioni di vita”.
E se sui prezzi delle assicurazioni ognuno dice la sua, su quelli dei servizi per l’assistenza auto c’è unanimità: nei primi quattro mesi del 2018 sono aumentati mediamente dell’1,1% rispetto al primo quadrimestre 2017. È quanto emerge da un’elaborazione degli indici Istat dei prezzi condotta dall’Osservatorio Autopromotec: il comparto dell’assistenza che è lievitato maggiormente è quello della manutenzione e riparazione dei mezzi di trasporto privati, in crescita dell’1,2%. In misura più contenuta sono aumentati i prezzi dei pneumatici (+0,9%), dei lubrificanti (+0,8%) e dei pezzi di ricambio (+0,7%).