Aveva intascato la tassa di soggiorno per quattro anni, dal 2014 al 2018, invece di versarla al Comune di Roma. Per un totale di 2 milioni di euro, somma che oggi il gip Giovanni Giorgianni, su richiesta della procura, ha provveduto a sequestrare a Cesare Paladino.

L’uomo, accusato di peculato, è amministratore unico della società che gestisce il Grand Hotel Plaza, struttura a 4 stelle nella centralissima via del Corso. La figlia di Paladino, Olivia, manager nella stessa struttura, è la compagna del presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Secondo quanto accertato dagli uomini della polizia municipale, coordinati dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal sostituto Alberto Pioletti, l’imprenditore si sarebbe illecitamente appropriato di oltre 300mila euro per l’anno 2014, di oltre un milione e 500mila euro per gli anni 2015, 2016 e 2017 e di circa 88mila euro per l’anno in corso per un totale di oltre due milioni di euro.

La tassa di soggiorno è stata codificata nel 2010 e prevede un contributo a carico di chi alloggia nelle strutture alberghiere della Capitale da applicare secondo criteri di gradualità.

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