Via i sanpietrini dalle strade ad alta percorrenza della Capitale. La proposta arriva dalla sindaca Virginia Raggi, che su Facebook spiega: “I sanpietrini sono un simbolo di Roma. Caratterizzano le strade del centro storico e quindi sono parte integrante di un patrimonio unico al mondo. Ma vogliamo valutare la possibilità di toglierli dalle vie ad alta percorrenza, per le quali i costi di manutenzione sono molto elevati e dove sono più frequenti i danneggiamenti del manto stradale”.
Dopo la sperimentazione della gilsonite, il materiale depositato a inizio giugno e che nelle intenzioni del Campidoglio dovrebbe rallentare il deterioramento dell’asfalto, la giunta Raggi tenta un’altra strada per mettere una “toppa” all’emergenza buche. Emergenza che, negli ultimi tre anni, è costata al Comune oltre 40 milioni di euro di risarcimento danni. “Su questa ipotesi vogliamo aprire un grande dibattito pubblico”, spiega Raggi. “Ce lo chiedono i cittadini. Per questo motivo ho scritto una lettera alla Sovrintendenza ai Beni culturali del Campidoglio e alla Soprintendenza statale, per chiedere l’apertura di un tavolo che studi tempi e modalità per un’eventuale eliminazione della pavimentazione in sampietrini da alcune strade”.
Si tratta in particolare di piazza Venezia, via IV Novembre, via Nazionale, via di San Gregorio, via dei Cerchi, viale Aventino. Ma anche di strade che si trovano al di fuori del perimetro del centro storico, come Porta Maggiore, via Crescenzio e viale Somalia. “I sanpietrini rimarrebbero nei vicoli e nelle piazze del centro, o verrebbero utilizzati nelle isole pedonali in periferia, anche in quelle che attualmente non prevedono tale tipo di pavimentazione”, aggiunge la sindaca. “Questa operazione, ribadisco, consentirebbe di evitare costi elevati di manutenzione e di mantenere le strade in uno stato più adatto alla circolazione di auto e moto. Ma deve essere chiaro che il ‘sercio‘, come lo chiamiamo a Roma, è uno dei simboli della città. E vogliamo che continui a impreziosire i suoi angoli più belli”.