Benestante, miope, di età “media”, con iniziali M.M., alto almeno un metro e settantacinque. E morto nei primi anni ’50. La polizia lancia un appello sul profilo Facebook dell’Agente Lisa chiedendo a chiunque abbia elementi un aiuto per riuscire ad identificare i resti di uno sciatore trovati il 22 luglio 2005 a 3.100 metri, su un ghiacciaio di Valtournenche, in località Cime Bianche. Finora infatti sono stati vani tutti i tentativi di dargli un nome, e di restituire i resti alla famiglia, da parte del Gabinetto interregionale di polizia scientifica di Torino e dei colleghi di Aosta. Nel 2010 inizia la raccolta delle informazioni sui resti, per inserirli nella neonata banca dati ministeriale ‘Ricerca scomparsi’. Tra il 2013 e il 2014 gli agenti analizzano giornali dell’epoca e banche dati web, ma con esito negativo. Quindi estraggono il profilo genetico utilizzando anche la tecnica della Pcr per stabilire il cromosoma Y, specifico del Dna di origine maschile, che potrà essere utile per i confronti, perché condiviso da tutti i membri maschili della famiglia dello stesso ramo paterno (nonno, padre, fratelli, cugini per parte di padre). Le iniziali ‘M.M.’ sono ricamate all’interno della camicia. Con sé la vittima aveva una moneta da cinque lire coniata tra il 1946 e il 1950, oltre a un orologio Omega, con seriale 11666171, venduto l’8 febbraio 1950 e destinato alle ‘Colonie francesi’ (come Tunisia, Algeria e Marocco). Anche gli sci Rossignol ‘olimpique’ numero 7200 – 210 risalgono agli anni ’40 e ’50 e appartengono a un “assiduo sciatore e con elevata disponibilità economica”: i bastoncini, per esempio, sono in metallo, un lusso per l’epoca (si usavano quelli in bambù). In questa direzione va anche il ritrovamento di un carnet da 60 corse per la funivia ‘Breuil – Plan Maison’ e di un paio di scarponi “di alta gamma con doppia allacciatura anteriore e posteriore”. La miopia emerge dalla correzione della lente destra degli occhiali da vista rinvenuti.
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