Il summit fra Donald Trump e Vladimir Putin si terrà a Helsinki il prossimo 16 luglio. Lo hanno fatto sapere con due comunicati in contemporanea il Cremlino e la Casa Bianca. Da Washington hanno anche specificato che i due leader discuteranno dei rapporti fra Stati Uniti e Russia e di una serie di questioni di sicurezza nazionale. Ma i nodi da affrontare nello storico incontro nella capitale della Finlandia sono tanti, a partire dalle sanzioni che colpiscono l’economia russa.

La visita di John Bolton a Mosca, consigliere per la sicurezza nazionale di Donald Trump, è stata risolutiva e dopo una giornata di consultazioni, per ultimo con Putin, è stato diffuso l’atteso annuncio: il vertice tra il presidente americano e quello russo si farà. Il leader di Mosca si augura che questo possa essere l’inizio della fine delle ostilità fra le due nazioni e il ritorno a una “piena cooperazione“.

Bolton, nella conferenza stampa di mercoledì, ha detto chiaro e tondo che “nonostante il frastuono politico” di Washington il presidente Trump ha ritenuto essenziale “per gli interessi degli Usa”, ma non solo, procedere con il tanto atteso summit, sfidando dunque chi è pronto a leggere in questo una prova dell’aiuto russo nella sua corsa alla Casa Bianca. Una posizione che il falco Bolton ha giudicato “senza senso“. “Sfido chiunque a dire che il presidente degli Stati Uniti e quello della Russia non debbano vedersi, peraltro molti leader europei, tra cui Francia, Germania e Italia hanno avuto colloqui bilaterali con Putin”. Dunque nessuna concessione a prescindere, per quanto Bolton non esclude che il summit possa dare “risultati concreti“.

I temi sono molteplici, dal disarmo alla Siria, dall’Ucraina alla Corea del Nord, dalla politica commerciale alla guerra diplomatica. A cornice di tutto, le sanzioni. Bolton ha rivelato di averne parlato martedì con il premier italiano Giuseppe Conte e di aver ribadito che la posizione degli Usa è sempre la stessa: “Devono restare“. Ma nulla è per sempre e l’attesa ora cresce. “Questo summit sarà l’evento politico dell’estate”, ha dichiarato l’assistente presidenziale russo per gli affari esteri Yuri Ushakov. “Abbiamo scelto un paese terzo, un luogo molto confortevole”, ha confidato.

Il 15 luglio a Mosca si terrà la finale dei Mondiali. Poi Putin volerà a Helsinki dove incontrerà Trump nel primo pomeriggio, “per alcune ore”. A chiosa di tutto ci sarà “probabilmente” una conferenza stampa e una dichiarazione congiunta sui risultati del summit, che potrebbe dare il là “ad azioni congiunte” sulla scena internazionale. Il Cremlino ha già fatto sapere che lo considera un passaggio “cruciale” e che si preparerà con “attenzione”.

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