Gabriele D’Annunzio, Ennio Flaiano e poi basta? Una città moderna ma arroccata, incapace di sprigionare una sua identità precisa? Di Pescara si parla, ultimamente, per vicende grottesche e tragedie di cronaca nera, oltre che per l’incredibile concentrazione di ristoranti e bar per metro quadro. Io stesso, nel mio piccolissimo, contribuisco (involontariamente) ad alimentare questa narrazione: sono un giornalista, sono pescarese e non posso non raccontare anche quello che accade nella mia terra d’origine. Di brutto e di bello.
Appunto, veniamo al bello. Il fatto di non avere alle spalle una storia millenaria e nemmeno secolare (Pescara, di fatto, nasce nel Novecento) si traduce in una libertà espressiva che la maggior parte delle province italiane non possiede. Il capoluogo adriatico non è perciò costretto a rimirarsi allo specchio di un suo passato più o meno remoto, tanto mitico quanto immobilizzante. In più, siamo un posto di mare, aperto quindi a infinite contaminazioni, agli arrivi e alle partenze, anche se il porto canale ha un fondale dove possono attraccare solo barche lillipuziane. No, non voglio qui parlarvi della Festa di San Cetteo, il santo patrono autoctono, che pure avrebbe un suo perché; né delle sagre o degli spettacoli di teatro dialettale, che pur dilagano. Ma di alcuni eventi cittadini assolutamente contemporanei, unici, nel loro genere, nella penisola, di cui andare, in fondo, un po’ fieri.
1. Compie 15 anni l’IndieRocket Festival, tra i primi festival musicali davvero alternativi d’Italia, inventato e tuttora diretto da Paolo Visci. Una tre giorni di suoni indipendenti dai quattro angoli del globo che comincia in queste ore (venerdì 29 giugno) per concludersi domenica 1° luglio nella Caserma Cocco. Tra gli ospiti di quest’edizione, l’afrofuturismo di Dj Khalab; la disco-noise del duo di Brighton Ak/Dk; Ron Gallo, detto “il nuovo Jack White”; il producer londinese Rival consoles; il punk-pop di We are scientists, duo newyorchese che ha collezionato milioni di visualizzazioni su YouTube; i Dirtmusic, superband dell’ex “bad seed“ Hugo Race con Chris Eckman dei Walkabouts; i californiani BellRays con un mix di punk, garage e soul; il trio cinese Re-Tros che vanta un debutto in collaborazione con Brian Eno e ha aperto i tour europei di Depeche mode; i Benin city, trio afro-britannico; la psichedelia a tinte mediorientali dei Phoenician drive. Dal Giappone al Perù, dall’Australia al Ghana passando per le capitali europee e le grandi metropoli statunitensi, un magma sonoro in cui è bello rincontrarsi, innamorarsi e perdersi.
2. Funambolika, il festival internazionale del nuovo circo ideato e gestito da Raffaele De Ritis, una delle menti più brillanti d’Abruzzo, l’unico italiano ad aver diretto show del Barnum. Dal 2 al 12 luglio, Pescara darà asilo artistico a stelle del circo mondiale, clown, illusionisti, fantasisti. Al centro, come sempre, il Gran galà du cirque, che giunge alla sua 11° edizione. Un appuntamento unico. Applaudiremo lo stupefacente Duo ballance (Romania), vincitori dell’ultimo Festival di Montecarlo; la rivelazione aerea Tim Kriegel (Germania) dal Festival di Parigi; un inaudito incontro tra calcio e giocoleria con Elena Polach (Repubblica Ceca); i voli mozzafiato nel vuoto dei pluripremiati Avital e Jochen (Israele/Germania); le contorsioni impossibili di Quincy Azzario (Spagna). Special guest, dagli States, il travolgente Rob Torres, tra i più applauditi clown in circolazione. E dentro una struttura gonfiabile dislocata in un parco locale, si esibirà per giorni Kai Leclerc, “l’uomo che cammina sul soffitto”, amatissimo da David Letterman, ventriloquo, domatore di pesci, sputafuoco.
3. Pescara jazz. È la più antica rassegna jazzistica tricolore ed è tra i fiori all’occhiello del Pefest, il calendario di spettacoli estivi dell’Ente manifestazioni pescaresi, da due estati brillantemente diretto dal compositore Angelo Valori. Istituito alla fine degli anni Sessanta da Lucio Fumo, un bancario con la febbre della musica di Louis Armstrong e Dizzy Gillespie, quest’anno il Pescara jazz sfodererà un poker d’assi: Brad Mehldau, il 20 luglio; Bill Frisell, il 21 luglio; Benny Golson, classe 1929 e tra le poche leggende jazz superstiti, domenica 22 luglio; Pat Metheny, martedì 24 luglio. Imperdibile, come tutto il Pefest.
4. Last but not least, da un’idea di Flavia Massimo e di Massimo Stringini, Paesaggi sonori, una manifestazione che nella bella stagione viene officiata negli scorci più incantevoli della regione verde abruzzese, tra altipiani, fortezze medievali e trabocchi. Magari arrivando nel luogo del concerto dopo ore di cammino tutti insieme. L’orario prescelto è l’alba o il tramonto: emozioni al quadrato. Di primissima scelta i musicisti cooptati: suoneranno Tom Adams domenica 8 luglio; Piers Faccini, domenica 29 luglio; Cristina Donà, sabato 11 agosto; Joan Thiele, sabato 25 agosto.
Maurizio Di Fazio
Giornalista e scrittore
Musica - 29 Giugno 2018
IndieRocket, Funambolika, Jazz e Paesaggi Sonori. Quattro eventi per una grande Pescara
Gabriele D’Annunzio, Ennio Flaiano e poi basta? Una città moderna ma arroccata, incapace di sprigionare una sua identità precisa? Di Pescara si parla, ultimamente, per vicende grottesche e tragedie di cronaca nera, oltre che per l’incredibile concentrazione di ristoranti e bar per metro quadro. Io stesso, nel mio piccolissimo, contribuisco (involontariamente) ad alimentare questa narrazione: sono un giornalista, sono pescarese e non posso non raccontare anche quello che accade nella mia terra d’origine. Di brutto e di bello.
Appunto, veniamo al bello. Il fatto di non avere alle spalle una storia millenaria e nemmeno secolare (Pescara, di fatto, nasce nel Novecento) si traduce in una libertà espressiva che la maggior parte delle province italiane non possiede. Il capoluogo adriatico non è perciò costretto a rimirarsi allo specchio di un suo passato più o meno remoto, tanto mitico quanto immobilizzante. In più, siamo un posto di mare, aperto quindi a infinite contaminazioni, agli arrivi e alle partenze, anche se il porto canale ha un fondale dove possono attraccare solo barche lillipuziane. No, non voglio qui parlarvi della Festa di San Cetteo, il santo patrono autoctono, che pure avrebbe un suo perché; né delle sagre o degli spettacoli di teatro dialettale, che pur dilagano. Ma di alcuni eventi cittadini assolutamente contemporanei, unici, nel loro genere, nella penisola, di cui andare, in fondo, un po’ fieri.
1. Compie 15 anni l’IndieRocket Festival, tra i primi festival musicali davvero alternativi d’Italia, inventato e tuttora diretto da Paolo Visci. Una tre giorni di suoni indipendenti dai quattro angoli del globo che comincia in queste ore (venerdì 29 giugno) per concludersi domenica 1° luglio nella Caserma Cocco. Tra gli ospiti di quest’edizione, l’afrofuturismo di Dj Khalab; la disco-noise del duo di Brighton Ak/Dk; Ron Gallo, detto “il nuovo Jack White”; il producer londinese Rival consoles; il punk-pop di We are scientists, duo newyorchese che ha collezionato milioni di visualizzazioni su YouTube; i Dirtmusic, superband dell’ex “bad seed“ Hugo Race con Chris Eckman dei Walkabouts; i californiani BellRays con un mix di punk, garage e soul; il trio cinese Re-Tros che vanta un debutto in collaborazione con Brian Eno e ha aperto i tour europei di Depeche mode; i Benin city, trio afro-britannico; la psichedelia a tinte mediorientali dei Phoenician drive. Dal Giappone al Perù, dall’Australia al Ghana passando per le capitali europee e le grandi metropoli statunitensi, un magma sonoro in cui è bello rincontrarsi, innamorarsi e perdersi.
2. Funambolika, il festival internazionale del nuovo circo ideato e gestito da Raffaele De Ritis, una delle menti più brillanti d’Abruzzo, l’unico italiano ad aver diretto show del Barnum. Dal 2 al 12 luglio, Pescara darà asilo artistico a stelle del circo mondiale, clown, illusionisti, fantasisti. Al centro, come sempre, il Gran galà du cirque, che giunge alla sua 11° edizione. Un appuntamento unico. Applaudiremo lo stupefacente Duo ballance (Romania), vincitori dell’ultimo Festival di Montecarlo; la rivelazione aerea Tim Kriegel (Germania) dal Festival di Parigi; un inaudito incontro tra calcio e giocoleria con Elena Polach (Repubblica Ceca); i voli mozzafiato nel vuoto dei pluripremiati Avital e Jochen (Israele/Germania); le contorsioni impossibili di Quincy Azzario (Spagna). Special guest, dagli States, il travolgente Rob Torres, tra i più applauditi clown in circolazione. E dentro una struttura gonfiabile dislocata in un parco locale, si esibirà per giorni Kai Leclerc, “l’uomo che cammina sul soffitto”, amatissimo da David Letterman, ventriloquo, domatore di pesci, sputafuoco.
3. Pescara jazz. È la più antica rassegna jazzistica tricolore ed è tra i fiori all’occhiello del Pefest, il calendario di spettacoli estivi dell’Ente manifestazioni pescaresi, da due estati brillantemente diretto dal compositore Angelo Valori. Istituito alla fine degli anni Sessanta da Lucio Fumo, un bancario con la febbre della musica di Louis Armstrong e Dizzy Gillespie, quest’anno il Pescara jazz sfodererà un poker d’assi: Brad Mehldau, il 20 luglio; Bill Frisell, il 21 luglio; Benny Golson, classe 1929 e tra le poche leggende jazz superstiti, domenica 22 luglio; Pat Metheny, martedì 24 luglio. Imperdibile, come tutto il Pefest.
4. Last but not least, da un’idea di Flavia Massimo e di Massimo Stringini, Paesaggi sonori, una manifestazione che nella bella stagione viene officiata negli scorci più incantevoli della regione verde abruzzese, tra altipiani, fortezze medievali e trabocchi. Magari arrivando nel luogo del concerto dopo ore di cammino tutti insieme. L’orario prescelto è l’alba o il tramonto: emozioni al quadrato. Di primissima scelta i musicisti cooptati: suoneranno Tom Adams domenica 8 luglio; Piers Faccini, domenica 29 luglio; Cristina Donà, sabato 11 agosto; Joan Thiele, sabato 25 agosto.
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Roma, 20 gen. (Adnkronos) - "Il Jobs Act è una legge che ha creato oltre un milione di posti di lavoro, più della metà a tempo indeterminato, e che ha introdotto tutele fondamentali come l’eliminazione delle dimissioni in bianco. La decisione della Corte Costituzionale che dà il via al referendum relativo al Jobs Act ci trova quindi pronti: spiegheremo ai cittadini quanto sarebbe sbagliato cancellare queste conquiste che creano posti di lavoro, sviluppo e tutele". Lo scrive sui social il senatore Enrico Borghi, capogruppo al Senato di Italia Viva.
"Quanto al referendum sull’autonomia, accettiamo il verdetto della Consulta che dopo la precedente pronuncia sulla legge Calderoli appariva pressoché scontata. Ogni modifica sull’autonomia differenziata passerà dal Parlamento, e lì ci faremo trovare pronti e determinati".
Roma, 20 gen. (Adnkronos) - "Le mie più sentite congratulazioni al presidente Trump per l’inizio del suo secondo mandato. Il popolo americano ha fatto una scelta chiara, che riflette l’impegno per la crescita economica, la sicurezza e la sovranità nazionale”. Lo scrive su X il Co-Presidente del gruppo dei conservatori al Parlamento europeo, Nicola Procaccini dí Fratelli d’Italia.
“Noi dell'Ecr condividiamo molte delle priorità delineate dal presidente Trump: contrastare l'immigrazione clandestina, garantire comunità più sicure, tagliare le tasse e la burocrazia e ripristinare la competitività economica. Queste non sono solo priorità americane, ma anche europee”.
Roma, 20 gen. (Adnkronos) - "La Sardegna, con il nostro ricorso accolto dalla Corte lo scorso novembre, ha difeso la sua specialità e contrastato una legge iniqua. Una legge che la Corte stessa, ascoltando le preoccupazioni delle Regioni promotrici, ha già demolito e svuotato perché ci toglieva risorse e ci condannava a restare indietro. Se il capogruppo della Lega Veneta ha dichiarato recentemente che il Veneto vale più della Sardegna, per farci capire cosa si intende per differenziata, noi invece continueremo a difendere con le unghie e con i denti le risorse e le opportunità che le spettano”. Così la presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde.
Roma, 20 gen. (Adnkronos) - “Sul referendum sulla cittadinanza daremo battaglia nel nome dell’estensione dei diritti e per superare una legislazione particolarmente arretrata. Si tratta di un referendum promosso da un vasto arco di soggetti, tra cui numerose associazioni dei nuovi cittadini, persone a cui per troppo tempo è stata tolta la voce. Lotteremo al loro fianco”. Così in una nota Pierfrancesco Majorino della segreteria del Partito Democratico, responsabile Immigrazione.
Washington, 20 gen (Adnkronos) - Non è stato un blitz come quello di Mar a lago, rivelatosi determinante per la liberazione di Cecilia Sala, ma una intera giornata quella che Giorgia Meloni ha dedicato, per la seconda volta in un mese, a Donald Trump. La premier non è voluta mancare all'inauguration day del presidente americano, sottolineando quanto sia importante "dare una testimonianza della volontà di continuare e rafforzare" la relazione Italia-Usa.
E questa "testimonianza" la premier l'ha data plasticamente già di primo mattino, quando insieme alla famiglia Trump, a quella del vice presidente Vance e pochi altri, ha preso parte alla messa di 'benedizione' del neo commander in chief alla chiesa episcopale di st John, proprio di fronte alla Casa Bianca. Poi il trasferimento alla Rotonda del Campidoglio, a Capitol hill, per il giuramento spostato al chiuso a causa dell'ondata di gelo che ha stretto Washington. Con lei, oltre ai diplomatici, la fida Patrizia Scurti in delegazione.
Meloni siede sotto lo sguardo della statua di Abramo Lincoln, nei posti riservati ai capi di Stato e di governo invitati da Trump. Una sparuta elite che comprende la presidente del Consiglio (unica leader Ue) e, tra i pochi altri, il presidente argentino Javier Milei, con cui Meloni chiacchiera a lungo inquadrati più volte dalle telecamere di Fox news, che non ha perso una battuta della giornata-evento.
(Adnkronos) - A pochi passi, i 'big tech Ceo' che Trump ha voluto come ospiti vip della cerimonia e che l'hanno sostenuto nel suo cammino di ritorno alla sala ovale: Tim Cook, Jeff Bezos, Sandor Picahi, Sam Altman, Mark Zuckenberg e ovviamente Elon Musk. Sui social, è il capo delegazione di FdI-Ecr all'Europarlamento Carlo Fidanza, a Washington con un piccola pattuglia di parlamentari italiani ospiti dei Repubblicani Usa, a dare il senso politico della 'foto di Capitol hill' della Meloni: "La nostra presidente è ormai riconosciuta da tutti come l’interlocutrice privilegiata di Trump in Europa".
Nella sua valutazione del Trump day, Meloni al mattino è più ecumenica: "Penso sia molto, molto importante per una nazione come l’Italia che ha rapporti estremamente solidi con gli Stati Uniti dare una testimonianza della volontà di continuare e se mai rafforzare quella relazione in un tempo nel quale le sfide sono globali e interconnesse", spiega prima di lasciare l'albergo.
Più tardi su X augura buon lavoro a Trump e assicura: "Sono certa che l’amicizia tra le nostre Nazioni e i valori che ci uniscono continueranno a rafforzare la collaborazione tra Italia e Usa", per poi sottolineare: "L’Italia sarà sempre impegnata nel consolidare il dialogo tra Stati Uniti ed Europa, quale pilastro essenziale per la stabilità e la crescita delle nostre comunità".
(Adnkronos) - Per il ministro dell'Ue Tommaso Foti, la missione di Meloni a Washington "conferma il ruolo cruciale che, nel prossimo futuro, la nostra Nazione intende giocare nelle relazioni transatlantiche, ponendosi come ponte strategico tra Europa e America".
In questo contesto, e anche per il rigido protocollo che governa l'insediamento del presidente americano, si stempera anche l'attesa per un faccia a faccia Meloni-Trump, prima auspicato e poi annunciato alla vigilia anche da Fidanza. "Non era previsto, non era il contesto e non ci sarà problema a farlo in futuro", è il senso del ragionamento dell'entourage della premier. Così, direttamente lasciando ad un certo punto le lunghe celebrazioni, Meloni può salutare e tornare subito in Italia.
Roma, 20 gen. (Adnkronos) - "La decisione della Consulta che ha sancito l’ inammissibilità del referendum abrogativo sull’autonomia conferma che la riforma scritta dal ministro Calderoli è, come sapevamo, coerente e corretta nel rispetto delle previsioni costituzionali. Per cui avanti con l’iter della riforma e con i negoziati con le regioni che hanno già richiesto le prime materie ‘non Lep’, come la Lombardia. Avanti tutta con l’autonomia!”. Lo dichiara il segretario regionale della Lega Lombarda Salvini Premier e presidente dei senatori della Lega Salvini Premier, senatore Massimiliano Romeo.
Roma, 20 gen. (Adnkronos) - "La Corte Costituzionale, dichiarando inammissibile il referendum sull’autonomia, perché ‘l’oggetto e la finalità del quesito sono poco chiari’, ha bocciato l’opposizione. D’altra parte, cosa ci si può aspettare da una sinistra incapace anche di scrivere i quesiti da sottoporre ai cittadini per una consultazione popolare? Per quanto ci riguarda, noi andiamo avanti con il percorso riformatore, nell’interesse dell’Italia”. Così la senatrice di Forza Italia e vice presidente del Senato, Licia Ronzulli.