Sequestrare i beni frutto di reati ambientali, come avviene con quelli della mafia. È la proposta avanzata oggi dal ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, intervenuto nella trasmissione Fuori Tg, di Rai Tre. Colpire i redditi frutto di reati ambientali “è un obiettivo“, ha detto il ministro riferendosi alla legge del 2015 sui delitti ambientali: “Non basta punire ma bisogna prendere a chi ha commesso questi reati, con la stessa logica adottata per chi ha commesso reati di mafia”.

Costa ha poi parlato del decreto sulla Terra dei fuochi, che prevede il passaggio delle competenze in materia dal ministero delle Politiche agricole a quello dell’Ambiente.”Sono assolutamente persuaso che il decreto sulla Terra dei fuochi passerà”, ha detto il ministro secondo il quale occorrerà prima risolvere “alcuni tecnicismi giuridici” perché il decreto possa avere luce. Una volta che il decreto ci sarà si potrà procedere alle bonifiche. Queste ultime, ha rilevato il ministro “sono ipotizzabili rispetto alla messa in sicurezza”. Si tratta, ha spiegato, di “un passaggio topico perché significa recuperare quei denari che ci sono e che servono a questo, ma che devono essere collegati a una pianificazione seria e trasparente. Questo è un compito che ho non appena la competenza per queste cose passerà dal ministero delle Politiche agricole a quello dell’Ambiente. Tutto il resto è pianificato”.

Costa ha spiegato anche che il decreto “si riferisce a tutte le terre dei fuochi che attraversano il Paese, non solo quelle della Campania, ma tutte quelle che possono emergere o che già ci sono”.  Per il ministro il passaggio delle competenze in materia dal ministero delle Politiche Agricole all’Ambiente è cruciale perché adesso “questo problema è percepito come un problema agricolo, invece è un tema ambientale. I prodotti agricoli sono ottimi e il sistema di controllo è fra i più avanzati del mondo”.

Anche il passaggio al ministero dell’Ambiente delle competenze in materia di tutela idrogeologica – secondo quanto dichiarato dal titolare del dicastero di via Cristoforo Colombo – è “sul tavolo del governo per i prossimi giorni”.”Ho chiesto al governo di avere le competenze sulla tutela idrogeologica di tutto il Paese“, ha detto Costa, perché a occuparsi del problema siano “le autorità specializzate, le autorità di distretto” e così poter “iniziare finalmente i lavori che servono per risistemare l’idrogeologia del terreno”. I lavori, ha specificato il ministro, “devono iniziare con tutte le garanzie pubbliche, sicuramente anche con l’intervento dell’Anac, la cosa più importante è iniziare i lavori”.

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