Sono finite in manette perché affittavano case-vacanza inesistenti in rinomati luoghi di villeggiatura, tra cui Cortina, Isola d’Elba, Marina di Grosseto, San Teodoro, Stintino, Livigno e Madonna di Campiglio. E dai turisti, ignari della truffa, si facevano consegnare la caparra e poi “sparivano” con il denaro. Quattro donne – tre residenti nel milanese e una in provincia di Cagliari, di età compresa tra i 24 e i 76 anni – sono state arrestate dai carabinieri del comando provinciale di Pavia con l’accusa di truffa, sostituzione di persona e associazione a delinquere. A tre di loro sono stati concessi gli arresti domiciliari; la quarta arrestata, una 40enne di Gaggiano (Milano), è stata accompagnata in carcere a Milano. Tante le famiglie truffate dalle quattro donne, tra cui ci sono anche una casalinga e un’estetista.

L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore di Pavia Paolo Mazza, è iniziata nel 2015 ed è stata condotta dai carabinieri di Pavia in collaborazione con i loro colleghi di Milano, Abbiategrasso (Milano), Corsico (Milano) e Dolianova (Cagliari).  Le indagini hanno consentito di documentare una vera e propria truffa ai danni di persone che avevano trovato sul web annunci di locazione di case in prestigiose località a prezzi particolarmente convenienti. In ogni annuncio venivano indicati indirizzi mail personali dell’inserzionista che gli utenti potevano contattare: attraverso gli indirizzi mail o direttamente attraverso il sito internet di pubblicazione degli annunci, le inserzioniste fornivano false informazioni sull’alloggio e prendevano accordi con le persone circa le modalità di pagamento della caparra.

La caparra da versare era sempre obbligatoria per poter “concludere l’affare”: il denaro veniva versato su carte prepagate e poi subito impiegato in acquisti e altre necessità da parte delle truffatrici. “Le cifre sottratte vanno dai 400 ai 700 euro – ha commentato il maggiore Roberto Valvano, comandante del Nucleo Investigativo dei carabinieri di Pavia -: i soggetti caduti nella truffa sono persone normali che nella maggior parte dei casi risparmiano per potersi concedere qualche giorno di vacanza e che si sono visti sottrarre il loro denaro. In questi casi raccomandiamo sempre di non affidarsi a siti generici di annunci ma solo a portali web conosciuti; di controllare feedback e attendibilità dei dati inseriti, di porre attenzione ai prezzi troppo vantaggiosi e di versare caparre con metodi tracciabili”.

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